Vittoria dell’Indipendentismo in Catalogna – Sardigna est ora de cumentzare
Le elezioni Regionali in Catalogna hanno premiato con la maggioranza assoluta dei seggi elettorali il Fronte indipendentista, nazionalitario e di sinistra che si sono uniti, pur con delle differenze, in un unico fronte elettorale anche se altre formazioni indipendentiste esterne al fronte hanno esse stesse raggiunto un ottimo risultato. Il dato politico è che queste elezioni catalane hanno una valenza che va ben oltre lo stretto ambito regionale.
Questo importante risultato in termini di numero di consiglieri è la risposta politica al governo conservatore di Madrid che in questi anni, ha tentato in tutti i modi di rigettare la volontà del Popolo catalano per indire il referendum sull’autodeterminazione e l’indipendenza. Questa è la risposta politica alle logiche di tagli allo stato sociale spagnolo, all’occupazione, alle politiche di sostegno alle imprese locali propugnate dal Primo Ministro, sin dal 2011, il popolare Mariano Rajoy Brey.
Politiche perfettamente allineate con i diktat europei capitanati dalla Merkel che interpretano fedelmente gli interessi delle multinazionali della globalizzazione. Ma in questi anni il Popolo spagnolo, anche con la vittoria di Podemos nelle scorse elezioni, ha detto no a queste logiche che affamano i cittadini e impediscono qualsiasi tipo di sviluppo nel nome del pareggio di bilancio. Il Popolo spagnolo ha iniziato a dire no a queste logiche di privazione.
La Catalogna, forte di una tradizione indipendentista e di lotta al franchismo, ha ancora una volta rigettato queste politiche imposte dalle multinazionali ed ha intrapreso la strada della libertà, della giustizia sociale e dello sviluppo solidale del proprio popolo. Sarà compito dell’unione dei vari gruppi indipendentisti che hanno conquistato la maggioranza dei seggi, con le proprie azioni politiche, conquistare la maggioranza degli elettori e cominciare il percorso dell’indipendenza della propria Nazione.
Tutto ciò senza farsi ricattare dalle pressioni che i potenti dell’UE, spaventati da questo successo e da ciò che questo successo può innescare in tutta l’Europa. Sta a tutte le Nazioni senza Stato, a tutte le piccole Patrie, ai militanti di tutti i movimenti nazionalitari, indipendentisti, progressisti e a tutti quelli che hanno a cuore il destino del proprio popolo non perdere questo treno storico. La Sardegna e i sardi non possono escludersi da questo processo internazionale. Est ora de cumentzare.
La vittoria indipendentista in Catalogna dimostra che è possibile sconfiggere i partiti di destra, centristi e di sinistra, legati agli interessi dello Stato spagnolo. Perché questo processo politico non possiamo intraprenderlo anche in Sardegna?
I tempi in Sardegna sarebbero maturi. La storia ci chiede di superare le logiche leaderistiche e di piccoli partiti, per creare un ampio fronte che accolga non solo gli indipendentisti e i nazionalitari, ma anche tutte quelle formazioni politiche e sociali che vogliono finalmente rompere la dipendenza dagli interessi dell’Italia.
Oggi è possibile costruire un fronte unico per l’Indipendenza e il benessere sociale ed economico del Popolo sardo, ma non è proponibile un partito unico. Le prossime scadenze elettorali nell’Isola possono essere l’inizio di questo percorso.
Claudia Zuncheddu
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