Vertenza Entrate con lo Stato Italiano
Consiglio Regionale 17/02/2011
VERTENZA ENTRATE con lo Stato Italiano.
Che la Corte Costituzionale difenda i diritti dei sardi.
Cappellacci ancora una volta tradisce gli impegni e sta con il governo italiano di Berlusconi.
Con la nuova strategia, proporrebbe un ultimatum al Governo italiano e solo in caso di fallimento si appellerebbe alla Corte Costituzionale per sollevare un conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato italiano. Intanto il tempo passa…
La Giunta di Centro Destra tradisce gli accordi presi con le forze del Centro Sinistra e Nazionalitari con l’ordine del giorno del 22/12/2011. Con quell’accordo condiviso da tutte le parti si stabilì l’impugnazione del bilancio dello Stato da parte della Regione Sardegna, le opposizioni cessarono l’occupazione dell’Aula, azione di protesta iniziata il 20 di dicembre.
Il Presidente Cappellacci ha sostenuto “l’impugnazione della Legge di Bilancio dello Stato italiano creerebbe enormi danni sul piano politico…”
Mi sarei attesa tutt’altra azione politica dal Presidente della Sardegna, magari un suo mantener fede all’Ordine del Giorno firmato unitariamente il 22 dicembre.
La Vertenza delle Entrate è ormai da considerarsi più che un confronto istituzionale fra Governo italiano e Regione Autonoma della Sardegna, un forte scontro fra il Popolo sardo e lo Stato italiano; Uno Stato che nega al nostro un popolo la sua dignità di Nazione, imponendole sempre di più una forte sudditanza economica coloniale.
Di fatto, con le sue dichiarazioni Presidente Cappellacci, o meglio con l’esposizione di inutili e pericolosi “pareri legali” (come quello del costituzionalista Onida ), si negano alla Nazione Sarda i diritti di poter contare sulle proprie risorse economiche. Ribadisco che ciò significa costringerla violentemente ad uno stato di sudditanza economica sempre più grave e insostenibile di fronte alla drammatica crisi che sta attraversando la vita dei sardi.
La Vertenza Entrate , è un problema tra il popolo sardo e il Governo italiano e come tale dev’essere affrontato in modo unitario, il Presidente Cappellacci, bene farebbe a rappresentarci e a tutelarci senza tentennamenti e senza paura per le “ripercussioni politiche”, cosa a cui purtroppo ci hanno spesso abituato. Le ragioni del popolo sardo soccombono per “…evitare enormi danni sul piano politico…”. La condivisione istituzionale raggiunta in quest’Aula ed espressa con l’Ordine del giorno del 22 dicembre, merita di non essere ignorata o annullata con le “retromarce del Presidente Cappellacci.
Tutti noi, ed io come sarda, progressista e indipendentista, ribadisco la pressante necessità di difesa dell’Art. 8 dello Statuto e con esso i momenti di Sovranità conquistata, quindi mantenere aperta la Vertenza con lo Stato italiano su quanto dovuto ai Sardi procedendo con l’impugnazione del bilancio dello Stato di fronte alla Corte Costituzionale.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale
Progressista – Indipendentista
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