Vallermosa: continua il ‘far west’ senza regole degli impianti fotovoltaici e termodinamici in Sardegna
Comunicato Stampa
A Vallermosa continua il “far west” senza regole, degli impianti fotovoltaici e termodinamici in Sardegna
L’impianto solare termodinamico a Vallermosa, in zona Sa Nuxedda, un’area a elevata sensibilità archeologica e a forte vocazione agro-pastorale, è l’ennesima operazione importata e imposta nel nostro territorio, in violazione della volontà e dei diritti delle collettività e degli amministratori locali.
A tutt’oggi la mancanza di un Piano Energetico in Sardegna, agevola le continue aggressioni territoriali con l’ ”importazione e l’ imposizione” di progetti a forte impatto ambientale. L’impianto previsto a Vallermosa va a sommarsi a quello già realizzato dalla Sardinia Green Island a Macchiareddu, nonché ai numerosi impianti da energie rinnovabili nel Medio Campidano che hanno suscitato una forte opposizione da parte di amministratori comunali e di un gran numero di abitanti.
In merito all’abnorme proliferazione in tutto il territorio sardo di operazioni speculative legate alle energie rinnovabili e non solo: dall’eolico, alla biometanizzazione, al fotovoltaico, al termodinamico, alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi nel nostro sottosuolo, è sconcertante e preoccupante il lassismo e l’indifferenza degli assessorati competenti della Regione Autonoma che persistono nel non dare risposte alle numerose interrogazioni depositate su richiesta delle collettività.
Desta preoccupazione la disinvoltura con cui l’Ass. all’Industria che, ignorando le forti contestazioni per il fatto che il progetto di Vallermosa a tutt’oggi non sia stato sottoposto alla verifica di Valutazione di Impatto Ambientale, ha annunciato alla stampa del 10/04/2013 che “si sta lavorando per definire una leggina così da evitare questo passaggio che allungherebbe i tempi di realizzazione”;
Non è più accettabile che le istituzioni predisposte a vigilare sulla salute del nostro ambiente, dei cittadini e della nostra economia tradizionale, violino i diritti delle nostre collettività, le norme dettate dalla RAS e dalla Comunità Europea. E’ sconcertante che gli assessorati competenti ignorino le amministrazioni locali che si fanno portavoce della volontà e delle preoccupazioni popolari, nonché le stesse norme internazionali in materia ambientale, a cui dobbiamo adeguarci: il diritto delle cittadinanze all’informazione e alla trasparenza su progetti ricadenti nei propri territori… Il “Principio di Precauzione” previsto dalla normativa europea in materia di rischio per la salute ambientale.
Claudia Zuncheddu
Sardigna Libera
Di seguito l’interrogazione
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta sulle criticità relative alla realizzazione di un impianto solare termodinamico a Vallermosa in zona denominata “Sa Nuxedda” e sulle paventata omissione della procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale così come da dichiarazioni pubbliche dell’Assessore all’Industria della RAS
Premesso che
– sebbene in Sardegna continuino a crescere le perplessità e i dubbi di cittadini e amministratori locali sulle problematiche e criticità del settore delle energie rinnovabili nel proprio territorio, a tutt’oggi non è giunta alcuna risposta da parte dei vari Assessorati competenti della RAS ai tanti interrogativi posti a tal proposito (vedi ad esempio le interrogazione Zuncheddu: n. 1008 del 14/12/2012 in merito al proliferare di impianti a biogas ed energie rinnovabili nel territorio sardo, con particolare interessamento dell’area compresa fra Decimoputzu, Vallermosa, Villasor, Villacidro e Guspini; n. 998 del 28/11/2012 in merito alle criticità sull’installazione di un impianto di biometanizzazione e produzione di energia elettrica da biomassa nella zona agricola denominata Terramaini, fra i Comuni di Decimoputzu e Villasor; n. 1054 del 27/02/2013 sulle problematiche relative al progetto di “realizzazione di un parco eolico in comune di Carbonia (CI)” a ridosso del Parco Archeologico del Monte Sirai; n. 1011 del 21/12/2012 sulla realizzazione di un impianto di serre con coperture fotovoltaiche in agro di Narbolia e sulle ipotesi di violazione del Decreto dell’Assessorato dell’Agricoltura n. 1163 DecA75 del 27.07.2012);
– come già sottolineato nelle precedenti interrogazioni, si continua a denunciare la grave carenza normativa in materia energetica in Sardegna, anche e soprattutto a causa dell’assenza di un Piano Energetico Regionale, che agevola il proliferare del numero di istanze per la realizzazione e l’esercizio di Impianti per energia da Fonti Rinnovabili nell’Isola (biomasse, eolico, termodinamico, eolico ecc), business sempre più legato ad infiltrazioni mafiose e alla criminalità organizzata internazionale;
– nei giorni scorsi, è stato costituito a Vallermosa uno dei numerosissimi comitati cittadini sardi contro le speculazioni in campo energetico da parte di società di oltre Tirreno: in questo caso la cittadinanza si oppone al progetto della centrale solare termodinamica presentato dalla Sardinia Green Island nella zona denominata Sa Nuxedda;
– i cittadini hanno espresso più volte forti perplessità e preoccupazioni sia per il fatto che l’impianto in questione è del tutto incompatibile con le aree a forte vocazione agro-pastorale, su cui avrebbe un impatto devastante, anche in termini paesaggistico – naturalistici, sia per i rischi sul piano di inquinamento ambientale e per la salute delle popolazioni delle aree interessate;
– tali dubbi, inoltre, sono motivati anche dal fatto che già in sede di Conferenza di Servizi del 6 Dicembre 2012 risulta siano stati espressi pareri non favorevoli alla realizzazione di questo impianto proprio per il pregio culturale, storico e identitario dell’area interessata e per la presenza di importanti emergenze archeologiche;
– nel dettaglio, le criticità evidenziate dal comitato cittadino di Vallermosa sono le seguenti:
1) la localizzazione dell’impianto, previsto in una zona agricola di ben 130 Ha circa, che verrà ricoperta da 3500 specchi elio statici e a meno di 1 km dal centro abitato;
2) la realizzazione, sempre in zona agricola, di una torre centrale alta oltre 200 mt.;
3) un impianto termico ausiliario alimentato a biomassa, che non sarà alimentata solo da sostanze vegetali, ma anche dai cosiddetti “assimilati”, ovvero rifiuti urbani e altre sostanze non ben identificate ma potenzialmente pericolose per la salute e per l’ambiente;
4) la richiesta di garanzia delle attività di bonifica dei terreni occupati che comunque, al termine del periodo di funzionamento dell’impianto, previsto per 25 anni, non saranno più utilizzabili da pastori e agricoltori;
5) l’omissione della procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale);
6) Le ripercussione sull’assetto idrogeologico della falda e dell’area in questione, già considerata ad alto rischio alluvionale;
7) La vicinanza di importanti siti archeologici (il complesso nuragico de Su Casteddu de Fanaris, il nuraghe Baccheri, tombe dei giganti), per cui i cittadini attendono un chiaro ed inequivocabile parere da parte della Soprintendenza Archeologica, che dovrà esprimere una sua valutazione sulla idoneità dell’area;
8) Il forte rischio di variazioni microclimatiche con sicure incidenze negative sulla salute della popolazione, sulla flora e sulla fauna, con conseguente compromissione delle stesse attività agro – pastorali su cui a tutt’oggi poggia l’economia della zona;
Preso atto che
– per l’ennesima volta i cittadini sardi denunciano la violazione dei loro diritti all’informazione e alla trasparenza, in quanto non sarebbero stati coinvolti, né debitamente informati sui progetti che vengono importati e imposti sui territori in cui essi vivono e lavorano, soprattutto in merito ai rischi riguardanti la salute e l’inquinamento ambientale;
– tutto ciò in violazione del “Principio di Precauzione” previsto dalla normativa europea proprio in materia di rischio per la salute ambientale e sulla base del quale si può pretendere che la società proponente dimostri l’assenza di pericolo (Tale Principio prevede l’adozione di misure che contemplano: una valutazione scientifica completa e la determinazione del grado d’incertezza scientifica; una valutazione del rischio e delle conseguenze potenziali dell’assenza di azione; la partecipazione di tutte le parti interessate allo studio delle misure di precauzione, nel momento in cui sono disponibili i risultati dalla valutazione scientifica e/della valutazione del rischio l’esame dei vantaggi e degli oneri risultanti dall’azione o dall’assenza di azione; il riesame delle misure alla luce dell’evoluzione scientifica);
– ci troviamo di fronte ad un’aggressione territoriale inaudita e che questo ennesimo progetto, a forte impatto ambientale va a sommarsi a quello già realizzato dalla Sardinia Green Island a Macchiareddu, nonché ai numerosi impianti da energie rinnovabili nel Medio Campidano che hanno suscitato una forte opposizione sia da parte delle collettività locali che da parte di numerosi amministratori;
– è da sottolineare inoltre che, noncurante delle forti perplessità che arrivano dal territorio e nonostante il progetto di Vallermosa debba ancora essere sottoposto alla verifica di Valutazione di Impatto Ambientale, l’Assessore all’Industria, con arroganza e prevaricando la volontà popolare, da cui non si può prescindere, ha annunciato, così come riportato anche dalla stampa del 10/04/2013 che “si sta lavorando per definire una leggina così da evitare questo passaggio che allungherebbe i tempi di realizzazione”;
Tutto ciò premesso,
si interroga il Presidente della RAS, l’Assessore all’Industria, l’Assessore alla Difesa dell’Ambiente e tutti gli Assessorati competenti per sapere
1) Se ad oggi siano in grado di dare risposte circa i risultati della Conferenza di Servizi del 6 dicembre dell’anno in corso e, in particolare, i pareri negativi soprattutto alla luce dei possibili vincoli ostativi registrati in merito alla presenza di importanti emergenze archeologiche intorno all’area denominata Sa Nuxedda;
2) Se intendano veramente omettere il passaggio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale con “una leggina”, così come annunciato dall’Assessore all’industria e, nel caso, in base a quali normative;
3) Se non ritengano che le dichiarazioni dell’Assessore all’Industria in merito all’omissione della procedura di V.I.A. violino quanto previsto dal ‘Principio di Precauzione” e dalla normativa europea;
4) Se abbiano richiesto alla società proponente di dimostrare l’assenza di pericolo in base a quanto previsto dal Principio di precauzione;
5) Se non ritengano che l’eccessiva vicinanza al centro abitato e ai terreni agricoli, nonché la presenza di importanti emergenze archeologiche (Fanaris, nuraghe Baccheri, tombe dei giganti) rappresentino dei vincoli ostativi alla realizzazione del progetto;
6) Quali risvolti sul piano occupazionale questo progetto avrà per la cittadinanza di Vallermosa e quale connessione vi sia con gli 87 lavoratori della Sardinia Green Island di Macchiareddu attualmente in Cassa Integrazione.
Cagliari, 18/04/2013
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