Unu traballu po nudda e po incrutzai sa vida
comunicato stampa
Unu traballu po nudda e po incrutzai sa vida
“Il diritto al lavoro non si può pagare con la vita”
Le ultime tre tragiche morti sul lavoro in soli tre giorni e le oltre 50 denuncie al giorno di incidenti sul lavoro in Sardegna, sono una emergenza a cui nessuno può sottrarsi.
Oltre la solidarietà alle famiglie dei morti sul lavoro (solidarietà che dev’essere espressa anche in termini economici), oltre la retorica che in questi casi tutte le forze politiche esibiscono, è importante che lo Stato Italiano, la Regione e tutte le istituzioni per quello che è di loro competenza, affrontino una volta per tutte questa “strage” senza fine in termini concreti.
La cultura della prevenzione sia da parte padronale che da parte operaia non si può inventare.
Abbiamo bisogno di azioni concrete da parte delle istituzioni che vadano oltre il giusto e doveroso rispetto delle regole con assunzioni di responsabilità, in modo tale che “chi deve pagare, paghi”.
La sicurezza nel lavoro non dev’essere per le imprese un costo. Essa è una necessità doverosa per tutti gli imprenditori che hanno a cuore la salute e la prosperità dei propri lavoratori alla pari delle proprie imprese.
Troviamo un sistema fiscale affinché questi costi, che fanno parte della conduzione di un’impresa, siano detassati e defiscalizzati in modo tale che le imprese che fanno una concreta formazione e prevenzione sulla sicurezza, abbiano un “bonus-premio” e non una penalizzazione nelle attività lavorative.
Nella nostra terra spesso siamo ostaggi di imprese che non rispettano le regole. Ostaggi di imprenditori d’assalto, spesso venuti “da terre straniere” che fanno della nostra gente manodopera a basso costo e a rischio di morte. “Tanto la vita dei sardi vale poco”. I controlli per questi signori spesso sono inesistenti, e se esistono sono inefficaci.
Tutto ciò è prassi nelle colonie del mondo globalizzato.
Anche questa è una dipendenza coloniale che dobbiamo rompere se vogliamo sviluppare il benessere e la felicità del nostro popolo.
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