Unità delle Forze Indipendentiste Sarde
ALLA BASE DEL PROGETTO DELLA MIA CANDIDATURA A SINDACO PER CAGLIARI
Per la nuova prospettiva di riscatto sociale, economico e politico di
Cagliari – Capitale della Natzione Sarda.
Il progetto, che ha alla base l’unità delle forze indipendentiste sarde e di tutti quei cittadini che hanno a cuore gli interessi della nostra città, parte dal superamento degli schemi italiani bipolari di coalizioni di Centro Destra e di Centro Sinistra. Coalizioni, che al di là del linguaggio, nei valori economici e nelle scelte quotidiane si rassomigliano sempre più pericolosamente in quanto succubi di scelte esterne ed estranee agli interessi e alle aspettative di riscatto economico, sociale e politico del popolo sardo.
L’Indipendentismo moderno, democratico, pacifista e per la giustizia sociale, è figlio del pensiero e dell’azione di quei “Babbus mannus” che hanno lottato per la libertà e la prosperità della nostra terra ed è solidale con quegli uomini e quei popoli che in altre parti del mondo fanno altrettanto.
Di fronte ad una crisi economica globale che sta smantellando e distruggendo l’economia sarda e cagliaritana, è necessario porre al centro dell’azione politica le esigenze di salvaguardia del benessere economico delle collettività, dei singoli cittadini e delle imprese. La partecipazione democratica dei cittadini alle scelte della cosa pubblica e del benessere pubblico dev’essere alla base della gestione della città di Cagliari e del suo Comune.
Non possiamo che dare un giudizio negativo sui vent’anni di governo di CD della città, da Delogu a Floris, i cui disastri sociali, economici e urbanistici sono sotto gli occhi di tutti.
Ci hanno dato brutte e costose piazzette, beni culturali e identitari abbandonati e ridotti a legnaie (anfiteatro romano), la necropoli punica di Tuvixeddu e le architetture di Badas, date in mano alla peggiore speculazione edilizia. Per non parlare dello stato di abbandono e di degrado urbanistico e sociale dei quartieri popolari, da Sant’Elia a Is Mirrionis, privati di ogni forma di servizi efficienti per la collettività e i residenti.
Il dissesto idrogeologico della città rischia di far franare parte del quartiere di Piazza d’Armi e di inghiottire il quartiere storico di Villanova.
Castello, abbandonato dai servizi pubblici, da centro storico è divenuto periferia degradata e spopolata.
Gli esercizi commerciali e le attività, economiche e artigianali della città sono gravemente colpiti dalla crisi e oppressi da carico fiscale e da tributi non più sopportabili. Il sistema perverso di riscossione di tributi di Equitalia, con spropositati interessi sul debito delle imprese e dei singoli cittadini, decide del destino dell’economia piccola e media della città. Non è più possibile che il Comune stia a guardare.
Il Comune e l’attuale sindaco Floris, pur potendo, nulla fanno per imporre a Equitalia una moratoria che salvi le imprese dal fallimento e i cittadini dalle ganasce fiscali.
Abbanoa non è da meno, con un servizio idrico inefficiente ed esoso per le tasche dei cittadini.
Il sistema della solidarietà sociale è saltato in città, in nome della “quadratura del bilancio comunale” orientato dagli interessi di poche lobi.
Il lavoro a Cagliari è ormai un privilegio e non un diritto per ogni cittadino, chi lo perde viene abbandonato totalmente dalle strutture pubbliche di assistenza comunale preposte appositamente per essere solidali con essi. Il precariato nelle migliori delle ipotesi, è la norma del lavoro.
E’ indispensabile che il bilancio comunale preveda una congrua voce di solidarietà per l’istituzione di un salario sociale per i meno abbienti: le famiglie, i disoccupati, i precari etc. in modo tale da non privarli della dignità e del pane a tutti dovuto.
L’Università e il mondo della cultura sono abbandonati alla logica dei tagli e distrutti dalla mancanza dei fondi (il dramma del Teatro Lirico è ormai uno dei simboli).
Gli studenti declassati come risorsa, vengono respinti dalla città e dai costi delle residenze e dalla mancanza di servizi adeguati e a costi accessibili.
L’urbanistica è ormai appannaggio di pochi interessi economici ben lontani dal rispondere alle esigenze dei cittadini e alla richiesta di abitazioni a basso costo o fruibili a canoni popolari.
L’ambiente come risorsa fondamentale e irriproducibile, viene interpretata solo nei valori monetari e come tale, messo in discussione nel nome del Profitto individuale, sottraendolo alla collettività e alla sua stessa tutela.
La salute ambientale e le ripercussioni su quella dei cittadini, di cui non si parla, è in uno stato molto più preoccupante di quello che ci danno da vedere.
Le tradizioni delle attività artigianali, del piccolo e medio commercio e il lavoro sono abbandonate al mercato e non sostenute adeguatamente dall’Ente pubblico Comune.
La stessa indifferenza, per non dire “crudeltà”, è riservata ai disabili, che non solo non sono tutelati con l’assistenza dovuta, ma sono vessati dalle barriere architettoniche che, in barba alle Leggi, regnano su tutta la città.
La popolazione anziana, nelle società civili è fonte di rispetto e depositaria di parte del nostro patrimonio culturale e sociale, sono dimenticati.
I giovani: speranza di un futuro sociale, economico, culturale e di progresso per una nazione, sono esclusi dai bisogni elementari dell’istruzione, del lavoro e della partecipazione democratica alla gestione della cosa pubblica.
Noi vogliamo cambiare questo stato di cose che regnano in città e come tali siamo per la democrazia partecipata, il progresso e non per la conservazione e lo status quo.
Di fronte a questa situazione di degrado e di sfascio si pone la necessità di una drastica inversione di tendenza. Il Comune di Cagliari dev’essere la “casa” di tutti i cittadini, le nostre esigenze di lavoro, di impresa, di solidarietà, di benessere sociale e di sicurezza economica devono essere alla base della nuova gestione democratica e partecipata del Municipio di Cagliari.
L’Indipendentismo moderno, nasce dalla necessità di cambiare radicalmente e democraticamente questa situazione insostenibile per i cagliaritani e per tutti i sardi.
Il nostro impegno in questa competizione elettorale, punta a un progetto di rilancio dell’identità di Cagliari come città Capitale della Natzione Sarda, ricca di storia, di tradizioni, di solidarietà e di grande potenzialità di creazione di benessere sociale per se e per tutta la Sardegna.
La storia di Cagliari, al centro del Mediterraneo ci impone una riflessione sul suo ruolo come ponte di pace e di benessere fra i popoli e le nazioni che si affacciano sulle sponde di questo mare.
Claudia Zuncheddu
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