Sull’occupazione dell’Ospedale di Ghilarza
La Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica appoggia la lotta del Comitato spontaneo di cittadini che a Ghilarza ha occupato l’ospedale Delogu. Una scelta estrema in una situazione drammatica.
L’ospedale Delogu lamenta una grave carenza di organico. Mancano medici, tecnici e personale paramedico. Non è pensabile che le stesse urgenze pomeridiane vengano validate e firmate con firma elettronica dal medico di turno in servizio al Laboratorio analisi dell’ospedale S. Martino di Oristano, così come è capitato. Quando il medico del P.O. Delogu è assente per malattie o ferie, il laboratorio di Ghilarza garantisce solo le urgenze e tutto il resto viene dirottato a Oristano.
Il responsabile della Medicina Interna del Delogu, opera contemporaneamente nel Centro Alzheimer con oltre 2500 pazienti seguiti ambulatorialmente. I Medici della Medicina interna, nonostante la carenza, devono coprire i turni disumani anche del Punto di Primo intervento che può contare solo su due medici.
La Dialisi lavora a intermittenza per cui molti ammalati per essere curati si rivolgono ad altri presidi o a strutture private. I costi per le trasferte dei dializzati vengono sostenute dai Comuni o dalla Regione, con ulteriore sperpero di danaro pubblico. La radiologia per la mancanza di organico, non ha più la reperibilità diurna e nottura.
La Chirurgia è stata chiusa dal 16 luglio al 9 settembre per ferie.
L’unico anestesista che presta servizio in Ospedale lavora dalle 8 alle 14 dal lunedì al venerdì.
Lo svuotamento e il declassamento dei servizi dell’ospedale di Ghilarza rispecchia la situazione di numerosi ospedali sardi. Questo è il frutto delle politiche neoliberiste che anticipano la privatizzazione violenta della Sanità pubblica. Per i sardi è già una catastrofe.
Claudia Zuncheddu – portavoce della Rete Sarda difesa Sanità Pubblica
Unione Sarda 6-10-18: «Anche la Rete sarda difesa sanità pubblica appoggia la lotta del Comitato spontaneo di cittadini», afferma la portavoce Claudia Zuncheddu
Commenti