Sulle elezioni per il Parlamento Europeo
…e nosu sardus e ita c’intraus?Il collegio unico Sardegna/Sicilia, per il Parlamento Europeo, a causa del rapporto numerico degli abitanti delle due isole (1.600.000 sardi contro 6.000.000 siciliani) nega ogni possibilità di rappresentanza dei sardi nel Parlamento Europeo.Ci troviamo paradossalmente di fronte alla violazione della Legge sancita dalla stessa Comunità Europea per l’Italia (Legge n. 482 del 15/12/1999) su “Norme a tutela delle minoranze linguistiche”, le quali hanno diritto di rappresentanza e alla partecipazione alla vita culturale, sociale ed economica degli Stati e della Comunità stessa. Ma ancora oggi il “collegio unico per le due isole”, che premia solo la Sicilia, contrasta con la ricca legislatura della Comunità Europea, tesa alla salvaguardia e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche: Legge che riconosce ai sardi un diritto che può essere tutelato con ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Resta il fatto che con l’ennesima discriminazione si aggravano i danni per la Sardegna, nell’indifferenza generale della classe politica verso i problemi legati alla nostra insularità, alla drammatica situazione dei trasporti, all’isolamento, all’indebolimento delle nostre economie.E’ per l’assenza di una “voce reale e autorevole” in grado di rappresentarla concretamente, la Sardegna si è vista escludere dalle regioni contemplate nell’obbiettivo 1, considerata quindi non area depressa.Le promesse elettorali di Berlusconi, inerenti il collegio unico sardo, cosa possibile in quanto deliberabile semplicemente dal Consiglio dei Ministri da lui presieduto, si sono dimostrate le ennesime “bufale mediatiche”, come del resto tutte le altre “bufale” come ad esempio il mantenimento dei posti di lavoro nel Sulcis, a Portotorres e nel Nuorese, fatte dal suo “proconsole” Cappellacci. In colonia tutto è “gratuito”, anche le promesse intanto basta solo non mantenerle. Questi ultimi avvenimenti sono inconfutabili. I “proconsoli”, in quanto tali, non hanno nessuna capacità di mantenere gli impegni presi, poiché sono semplici e spietati esecutori di ordini de “su meri de Arcore”. Sino a quando si potrà continuare ad abusare della nostra intelligenza e della nostra pazienza? A tutt’oggi anche i partiti progressisti italiani non hanno condotto alcuna battaglia significativa e concreta per garantire alla Sardegna il diritto alla propria rappresentanza nel Parlamento Europeo. Questa situazione ha creato nei sardi e tra i Rossomori, un “sofferto e incompiuto dibattito” tutt’ora aperto, che vede una parte dei militanti ben motivati a dare un segnale forte di dissenso, contro la destra, attraverso l’astensione e il disertare le urne, e un’altra parte, che opta in questa tornata elettorale, per votare naturalmente le liste della sinistra per cercare di combattere in questo modo e in questa occasione lo “strapotere” del Centro Destra e de “su meri di Arcore”. Claudia Zuncheddu Arregodu un’arrexonamentu giai fattuPolitica in Consiglio Comunale a Cagliari 04/11/2008:: Sa Sardigna in su Parlamentu EuropeuSul mantenimento delle preferenze alle elezioni europee e per l’introduzione della Circoscrizione Sardegna.Il voto di preferenza è un diritto alla base della democrazia e come tale si contrappone alle mire dei vertici dei partiti: “intoccabile casta”, che con le sue liste blindate e senza preferenze, perpetua d’ufficio la concentrazione del potere nelle mani delle segreterie dei partiti, senza che la base dei degli stessi e la collettività in generale possa mai metterla in discussione.La mancanza di una reale democrazia partecipativa all’interno degli stessi partiti politici e in modo trasversale, ritengo sia la principale causa del fallimento di tutto il sistema di gestione del “bene della collettività”. Queste logiche tanto care ai partiti aziendalisti e ai partiti che non gradiscono una reale partecipazione popolare alle scelte collettive, meritano di essere “rivisitate” anzi, “rivoluzionate”.Il diritto al voto, è un momento di espressione democratica dovuta ad ogni singolo cittadino come reale strumento di partecipazione che consente di scegliere oltre il partito politico, il nome di chi viene demandato a rappresentare.Ma alla vigilia delle Elezioni per il Parlamento Europeo Per quanto riguarda la “Circoscrizione Sardegna” (con l’accorpamento delle due isole), è l’ennesima “ingiustizia-beffa” che vede la Sardegna fortemente discriminata in quanto assoggettata numericamente dalla Sicilia.A noi sardi è preclusa ogni possibilità di esprimere rappresentanti propri nel Parlamento Europeo. Chi può dar maggior forza alle ragioni dei sardi e della Sardegna se noi non ci siamo? Ritengo che le soglie di sbarramento su base regionale e italiane debbano essere separate e ridotte al minimo, in modo tale da permettere realmente a tutte le componenti politiche e principalmente a quelle minoritarie, di poter partecipare ad una competizione seria e non come quelle viste sino ad oggi: “truccate e spogliate di ogni reale scelta democratica. Claudia ZunchedduConsigliera comunale Rossomori
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