Sulla recente Legge regionale ‘scempia stagni’
Comunicato stampa
Con preghiera di rettifica
A proposito dell’articolo della Nuova Sardegna, del 07/10/2012 pag. 24 – “Dirigenti regionali nel palazzo salvato dalla demolizione”. Le associazioni ecologiste pronte a ricorrere contro la legge che permette di costruire entro i trecento metri dagli stagni.
“Nell’ormai citatissimo palazzo di sei piani costruito in via Gallinara, entro i 300 metri dalle zone umide che il Consiglio regionale ha voluto salvare con la legge scempia-stagni, approvata due giorni fa quasi all’unanimità – ha votato contro soltanto SEL….” (di Mauro Lissia)
Sicuramente è sfuggito, all’Agenzia Ansa che ha divulgato la nota stampa sui lavori del Consiglio Regionale, a proposito della legge “scempia stagni”, che ha votato contro anche la consigliera Claudia Zuncheddu di Sardigna Libera. Il suo voto contrario è coerente con le sue battaglie senza tregua, portate avanti contro ogni abuso, di qualsiasi tipo e genere, sul territorio sardo e il suo ambiente. Come consigliera regionale, si opporrà con fermezza ad ogni “pasticcio” che si presenterà in sede di Consiglio regionale, teso a salvare i privilegi di qualcuno a discapito del nostro patrimonio ambientale e identitario collettivo, aggirando anche le leggi già esistenti.
I ricchi appartamenti che dominano su Molentargius e con vista a mare, costruiti dalla Progetto Casa Costruzioni, dell’imprenditore Cardia, non possono essere conformi al PPR. Con delibera interpretativa del 12 giugno, la Giunta Cappellacci, disconoscendo la sentenza del Consiglio di Stato, dava la possibilità ai comuni di costruire entro la fascia dei 300 metri dalle zone umide nella nostra isola. Per la difesa del grande valore ambientale dei siti di Molentargius, non ci saranno sconti per nessuno, neppure per i dirigenti della Regione Autonoma della Sardegna che tanto amano l’oasi di Molentargius da rinfilarsi dentro.
SardignaLibera
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