Sulla necessità che la RAS si costituisca Parte Civile nel processo sul G8 a La Maddalena
Mozione Zuncheddu – Uras – Sechi – Cocco D.- Cugusi sulla necessità che la Regione Autonoma della Sardegna si costituisca parte civile nel procedimento penale che si aprirà presso il Tribunale di Perugia per la vicenda concernente il Grande Evento della Presidenza Italiana del G8, anno 2009, presso l’ex Arsenale della Maddalena.
Premesso che:
– Il Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale Penale di Perugia, nel procedimento RGNR 1560\10, ha rinviato a giudizio ben 18 imputati a vario titolo per ipotesi di reato che vanno dalla corruzione al favoreggiamento della prostituzione: si tratta di persone che sono tra quelle che, a vario titolo, si sono occupate della realizzazione dei lavori del G8 presso l’Isola della Maddalena;
– l’appalto per la realizzazione del quarto lotto di interventi infrastrutturali e complementari per la costruzione del palazzo delle conferenze e dell’area delegati;
– l’appalto per la realizzazione del sesto lotto di interventi infrastrutturali e complementari per la costruzione dell’area stampa e dei servizi di supporto;
– A seguito dell’istanza depositata dalla prima firmataria della presente mozione, con cui si faceva richiesta di accesso agli atti relativi alla documentazione in merito ai lavori di bonifica compiuti nell’area a terra dell’ex Arsenale della Marina e poiché i competenti Uffici non avevano riscontrato l’accesso, il TAR del Lazio, con sentenza ormai in giudicato, aveva ordinato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Struttura di Missione per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia (già per la Presidenza Italiana del G8), la produzione di tutti i documenti relativi ai lavori bonifica di tale area;
– da tali documenti sono emersi fatti che portano a ritenere che le vicende per le quali vi è giudizio in Perugia siano inserite in un più ampio contesto, dal quale sono oggettivamente derivati notevolissimi danni anche per la Regione;
– i diversi “lotti” in cui erano stati frazionati i lavori per il G8 a La Maddalena, sono stati oggetto di indagine della Procura di Perugia e hanno portato gli Inquirenti ad ipotizzare l’esistenza di vari rapporti di tipo corruttivo, l’affidamento di lavori in sospetta violazione del principio di imparzialità e con costi superiori all’usuale, a danno della Regione Autonoma della Sardegna in quanto, come recitano gli atti relativi al procedimento in oggetto, tale modus operandi ha consentito che “il costo dell’opera a carico della Pubblica Amministrazione aumentasse considerevolmente rispetto a quello del bando”;
– Ad aggravare le circostanze è stato il ritardo con cui le iniziative concrete sono state avviate e cioè quasi due anni dopo la decisione di tenere il G8 alla Maddalena (nel 2006), sino a giungere a ridosso dell’estate del 2008, quando i responsabili delle opere danno all’iniziativa carattere di “di somma urgenza” pretesto che consentiva di procedere con tutte le possibile deroghe alla assegnazione degli appalti;
– Per quanto concerne i costi, non vi era nessun controllo, nè alcun raffronto competitivo, né trasparenza e rispetto della concorrenza. I prezzi iniziali erano anch’essi puramente indicativi, slegati da qualsiasi realtà fattuale, e suscettibili di aumento a semplice richiesta (dagli atti visionati emerge che i prezzi unitari applicati all’opera sono superiori a quelli di mercato: per fare l’esempio più eclatante, lo smaltimento di una tonnellata di inerti, che al prezziario regionale è valutato al costo di sei euro più trasporto, è stato addebitato all’erario per centocinquantasei euro, a cui va aggiunto il costo del trasporto, per oltre 60.000 tonnellate);
Sottolineato che
– Lo Stato Italiano ha speso alla Maddalena €.410.693.796,28, a fronte di appalti iniziali per €.284.793.669,28 (non esiste invece un preventivo iniziale): un aumento, quindi, di circa il 50% rispetto al prezzo iniziale;
– Di tali somme, esattamente €.100.000.000,00 sono state sottratte alla Regione Sardegna, come si apprende dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio nr.3663, art. 1, per €.70.000.000,00 – comma 1 – “mediante utilizzo di fondi” FAS, e, per €. 30.000.000,00 – comma 2 – a “valere sulle economie della Regione Sardegna su fondi FAS”;
– In aggiunta, la Regione Sardegna, per il disposto del successivo art. 3, “provvede, con oneri a proprio carico, alla ricollocazione delle attività espletate negli immobili per i quali si procede alla dismissione nonché alla bonifica dei sedimi militari dismessi”. All’art. 4 a detta voce si aggiungono gli oneri per la ricollocazione anche dell’ex Ospedale Militare de Murtas e della Caserma Ederle. Di tali importi, ove impiegati, si ignora l’entità, che deve comunque considerarsi significativa. Così come si ignora se vi siano state ulteriori voci di spesa gravanti sul bilancio regionale in conseguenza dei fatti narrati;
– Oltre a ciò si aggiunga il danno derivato dalla attuale inutilizzabilità delle opere, l’ulteriore danno apportato dal sequestro penale apposto sui suoli, sulle superfici marittime, e sugli edifici in questione, con limiti alla navigazione ed alla fruibilità del Territorio della Maddalena, e conseguenti danni economici. Oltre che, in definitiva, il danno di immagine arrecato ad uno dei più importanti distretti turistici della Sardegna( le bonifiche a mare sono causa di separate indagini anche dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania);
– E’ quindi chiaro che la Regione, in qualità di Ente Esponenziale di tutti i Sardi, ha subito, e continua a subire, un rilevantissimo danno, patrimoniale e non patrimoniale, dalle vicende imputate ai soggetti in epigrafe. E’ altrettanto chiaro che tale danno, ove venissero accertate le suddette ipotesi di reato, è stato causato dalle loro condotte, e dovrà quindi essere da loro risarcito;
Preso atto che
– Per il processo in oggetto era stata fissata udienza per il giorno 23 aprile 2012, tuttavia non tenutasi per difetto di notifica della citazione a due degli imputati, con conseguente rinvio al 25 settembre 2012;
– Nel corso della scorsa udienza i legali del Comune della Maddalena hanno preannunciato la costituzione di parte civile di tale Ente, che verrà dunque compiuta all’apertura del procedimento di settembre;
– Per la Regione, nonostante le ripetute richieste (verbali e scritte) in tal senso formulate al Presidente della Regione, per il quale alla stessa udienza non era invece presente nessun legale;
– Ad oggi non si ha notizia che il Presidente della Regione, di sua iniziativa, voglia costituirsi parte civile nel procedimento in oggetto e chiedere il dovuto risarcimento per i danni subiti dalla Regione;
– Per tutto quanto sopra, si impegna il Presidente della Regione a procedere con la dovuta urgenza affinché all’ udienza fissata del 25.9.2012 per il procedimento penale che si aprirà presso il Tribunale di Perugia per la vicenda concernente il Grande Evento della Presidenza Italiana del G8, anno 2009, presso l’ex Arsenale della Maddalena, la Regione Autonoma della Sardegna si costituisca parte civile, chiedendo la pena di legge per i comparenti, ed il dovuto risarcimento di tutti i danni subiti e subendi, nel massimo rispetto dei dovuti termini processuali. Cagliari, 24 Aprile 2012
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