Sulla mancata costituzione di parte civile della RAS nel processo per disastro ambientale a carico di E.On
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interpellanza Zuncheddu – Sechi – Cocco D. sulla mancata costituzione di Parte Civile della RAS nel procedimento penale a carico di E.On per il reato di disastro ambientale verificatosi nel 2011 e la mancata osservanza dell’impegno previsto dalla mozione approvata dal Consiglio Regionale in data 16/10/2013.
Premesso che
– In data 8 ottobre 2013 il Consiglio Regionale, alla presenza dell’Assessore alla Difesa dell’Ambiente, approvava la mozione n. 281 “sulla necessità dell’obbligatorietà di interventi finalizzati alla costituzione di parte civile della Regione Autonoma della Sardegna nei casi di procedimenti giudiziari relativi ad inquinamenti e disastri ambientali, e alla tutela della salute dei cittadini, riguardanti il territorio della Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento”;
– l’impegno di tale mozione impone alla Giunta Regionale di
1) attivarsi e ad attivare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge vigente, affinché si costituisca parte civile ai sensi dell’articolo 74 e successivi del Codice di procedura penale, nella tutela dell’interesse e dei diritti della Sardegna in tutti i processi nei quali sono contestati reati che presuppongono il presunto esercizio di condotte illecite che hanno determinato veri e propri disastri ambientali, con pesanti ripercussioni sulla salute delle collettività e delle stesse economie tradizionali della nostra Isola;
2) porre in atto tutte le azioni volte alla difesa e alla tutela della salute dei cittadini e dei contesti ambientali gravemente inquinati in cui vivono;
Constatato che
– il 12 Novembre 2013, quindi poco più di un mese dopo l’approvazione della suddetta mozione, la Regione Autonoma della Sardegna non ha provveduto a presentare la propria costituzione di Parte Civile nel procedimento penale a carico dei dirigenti E.On, Endesa ed Enelpower per il reato di disastro ambientale, commettendo l’ennesimo atto di disinteresse verso la tutela dell’ambiente sardo, già duramente messo alla prova da anni di attività industriale pesante e militare;
– alla mancata costituzione di Parte Civile della RAS, si aggiunge la beffa del Ministero dell’Ambiente dello Stato Italiano che sceglie di agire in sede di causa civile e non penale, con una richiesta di danni ad E.On;
– le ragioni che avrebbero impedito alla RAS e al Ministero dell’Ambiente di costituirsi Parte Civile a tutt’oggi non sono state rese note, né è dato far conoscere ai sardi le cause per le quali non hanno seguito il normale iter di costituzione di Parte Civile che invece è stato portato avanti da Anpana (Associazione Nazionale Protezione Animali, Natura e Ambiente), Gruppo di Intervento Giuridico, Provincia di Sassari, Comuni di Sassari, Stintino, Porto Torres, Sorso, Castelsardo, Badesi, Aglientu e Santa Teresa, Ente Parco dell’Asinara, Wwf Italia e da alcune cooperative di pescatori e privati;
– le omissioni della RAS e dello Stato Italiano risultano del tutto ingiustificate e incomprensibili alla luce degli ingentissimi danni che la multinazionale tedesca ha arrecato alla Sardegna e alle collettività che vivono nelle aree interessate dal disastro;
– l’11 Gennaio 2011, infatti, nei mari delle coste settentrionali della Sardegna sono stati riversati dalla petroliera Esmeralda 36 mila litri di olio combustibile, quindi sostanze tossiche e pericolose, a causa di un gravissimo incidente verificatosi durante le operazioni di rifornimento presso la centrale termoelettrica E. ON di Fiume Santo, a Porto Torres;
– dopo solo una settimana dal giorno in cui si verificò il disastro, l’olio combustibile riversato in mare si estese fino a raggiungere l’arcipelago de La Maddalena e successivamente le coste di Santa Teresa di Gallura e di Arzachena;
Sottolineato che
– nella seduta del 16 ottobre 2013, lo stesso Assessore alla Difesa dell’Ambiente sottolineava che la mozione in oggetto era “di evidente delicatezza e drammaticità per i rischi connessi alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della salute dei cittadini” e che “è stata oggetto di sicuro interesse per tutta la Giunta regionale e per l’Assessorato dell’Ambiente in particolare”;
– nelle sue dichiarazioni lo stesso rappresentante della Giunta affermava che la RAS non potrebbe “assistere passivamente al saccheggio, alla devastazione e alla lesione di quello che è il nostro bene primario, rimanendo inerte” e allo stesso tempo metteva in risalto la gravità dei disastri ambientali verificatisi in quanto il “concetto di ambiente non si qualifica esclusivamente come bene unitario e immateriale, ma anche come espressione di un autonomo valore collettivo costituzionalmente garantito e come obiettivo di pubblici poteri”;
– allo stesso modo veniva sottolineata la complessità delle “norme chiamate a presidiare l’ambiente sul piano specifico della tutela”, distinte in “risarcitorie” o “ripristinatorie”: in base a tali considerazioni e alla luce della ormai persa occasione di costituzione di parte civile, non è ancora dato sapere se la RAS intenda optare per un eventuale richiesta di risarcimento del danno ambientale;
Tutto ciò premesso,
si interpella il Presidente della Regione e l’Assessore alla Difesa dell’Ambiente per sapere
1) quali siano le cause che hanno impedito che la Regione Autonoma della Sardegna si costituisse Parte Civile nel procedimento giudiziario a carico di E.On, Endesa ed EnelPower per il disastro ambientale verificatosi nel 2011;
2) perché si siano sottratti all’impegno approvato con mozione n. 281 in data 16/10/2013;
3) se, come e quando intendano comunque adottare tutte le azioni dovute per una richiesta di risarcimento dei danni ambientali arrecati all’ambiente, al territorio e al popolo sardo dalle suddette multinazionali;
4) Se intendano o no costituirsi parte civile in tutti in tutti i procedimenti giudiziari contemplati nella mozione discussa e votata in sede di Consiglio Regionale in data 16/10/2013
Cagliari, 29/11/2013
Claudia Zuncheddu
Carlo Sechi
Daniele Cocco
Commenti