Sulla “deportazione” dei malati lungodegenti dell’ospedale di Ittiri
La Rete Sarda per la Difesa della Sanità Pubblica, manifesta la preoccupazione e lo sdegno per la notizia trapelata, per vie non ufficiali, sul trasferimento forzato dei pazienti di lungodegenza dall’ospedale di Ittiri in altri presidi ospedalieri dell’Isola.
Al di là delle distanze anche di oltre cento chilometri, come nel di caso Ittiri–Ghilarza, con i relativi disagi per le famiglie, questa notizia crea sconcerto e incredulità visto che della decisione non sono stati informati né i familiari dei ricoverati e ancor meno le istituzioni locali.
Quest’azione è un arbitrio e un abuso di cui l’ATS o chi per loro, deve rendere conto pubblicamente non solo ai malati e alle famiglie, ma a tutte le autorità dei territori interessati.
Ribadendo la preoccupazione per questi atti di imperio gravi e incomprensibili, che sicuramente non contribuiscono a garantire la salute e la serenità dei ricoverati, manifestiamo la nostra solidarietà ai degenti, alle famiglie, al personale sanitario coinvolto in questa “deportazione” e alle autorità locali.
Non vorremmo che quest’azione decretasse la chiusura definitiva dell’ospedale di Ittiri da anni sotto minaccia.
Claudia Zuncheddu è la portavoce della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica.
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