Sulla Commissione Paritetica sulle Servitù Militari
Cagliari, 16/01/2012
Alla Presidente del Consiglio Regionale
On.le Claudia Lombardo
e
ai Presidenti dei Gruppi Consiliari
Sull’attività della Commissione Paritetica sulle servitù militari
Dalla data di costituzione, in questa legislatura, della Commissione regionale paritetica sulle servitù militari in Sardegna, ufficialmente non si conosce alcun dato sui lavori e sull’attività politico-istituzionale intraprese.
Ci risulta che da oltre otto mesi dal decesso di un commissario e dalla richiesta ufficiale di integrazione con un sostituto, non sia avvenuta nessuna surroga, privando i lavori della commissione di un apporto importante.
Visto la notevole importanza dei temi di competenza di questa commissione che riguardano: le inchieste giudiziarie in corso suoi poligoni, l’inquinamento ambientale accertato in quei siti e la necessità delle bonifiche, l’attività e le tipologie di addestramento nei Poligoni in Sardegna, il ruolo dell’aeroporto militare di Decimomannu in relazione ai fatti libici e del Maghreb, l’installazione ingiustificata di “siti radar” attorno all’isola, nonché i diversi problemi di salute pubblica che le attività di sperimentazione e di addestramento nei suddetti siti hanno generato su popolazioni civili e militari e su animali e ambienti naturali.
Vista questa situazione che sicuramente genera forti preoccupazioni nell’opinione pubblica sarda, sugli stessi eletti nelle pubbliche istituzioni, e a maggior ragione nel Consiglio Regionale, che ha il dovere morale di tutelare gli interessi dei sardi.
Chiediamo formalmente che la Presidente Lombardo, per sua competenza, prenda in mano la situazione sanando l’anomalia numerica della Commissione e programmando celermente con gli organi istituzionali un calendario di informazione sui lavori della Commissione in modo tale che tutti i consiglieri, nonché l’opinione pubblica, vengano messi in condizione di conoscere lo stato dei lavori, la reale situazione all’interno dei siti militari, nonché i rapporti o le eventuali problematiche, esistenti fra la Regione Autonoma della Sardegna, il Comando Militare della Sardegna, il Ministero della Difesa e lo Stato Italiano. Tutto ciò affinché non succeda che nel territorio sardo esistano e si pratichino attività sconosciute alla RAS.
Claudia Zuncheddu
Indipendentistas
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