Sui risultati delle elezioni Regionali del 2019
Così è stato sino ad oggi il governo della Sardegna tra impoverimento crescente, depressione per i sardi e dominio coloniale della globalizzazione.
La nostra presenza in questa competizione elettorale era un dovere, un tentativo estremo per portare all’interno delle istituzioni le lotte dei territori che da anni noi sardi portiamo avanti per la difesa dei nostri diritti.
La logica delle divisioni all’interno del mondo identitario, indipendentista e progressista ha dato il suo preannunciato frutto avvelenato. Non ha permesso a nessuna rappresentanza del nostro mondo di portare nella massima Assemblea dei sardi la voce di una Sardegna irriducibile.
Alla capacità di aggregazione degli schieramenti italiani si è contrapposta la frantumazione, palesemente suicida, delle formazioni identitarie. Frantumazione perpetuata da una leadership presuntuosa e priva di lungimiranza.
I nostri appelli all’unità per la creazione di un vasto fronte del popolo sardo, fino all’ultimo momento utile, a nulla sono serviti.
Chiediamoci a chi giova questa situazione e quali interessi tutela.
L’unica certezza ad oggi, è che alle lotte dei nostri pastori si sta rispondendo con una subdola repressione dello stato italiano, una repressione aggravata dalla salviniana Legge sulla Sicurezza, votata da Lega e M5S.
Questo è un sereno invito ad una riflessione collettiva e personale.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
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