Sui costi della Politica
Comunicato stampa
Con preghiera di pubblicazione
16/11/2010
La mia proposta di legge sull’abbattimento reale dei costi della politica e la contrarietà a barattare la democrazia in Aula.
La grande crisi che vede l’allontanamento e la disaffezione dei cittadini alla politica, oggi richiede la più ampia partecipazione democratica alle scelte sul futuro dei sardi. La proposta trasversale della gran parte dei politici in Consiglio Regionale di ridurre il numero dei componenti del Consiglio da 80 a 60, per abbattere i costi della politica, sono solo “tagli alla democrazia” con la negazione di rappresentanza a tutte le minoranze presenti nella realtà sarda e con “scarsi risparmi per la cassa pubblica”. Paradossalmente tutto ciò avviene in un momento in cui tutti, a parole, tutti invocano la “democrazia partecipativa”, intesa come atto di restituzione della politica alla saggezza dei cittadini.
Ridurre i costi della politica, è da sempre una battaglia dei Rossomori in Consiglio regionale. Un processo che deve partire dalla netta riduzione degli emolumenti, delle indennità dei consiglieri, degli assessori, dei funzionari, dei dirigenti-manager regionali, con una rigorosa vigilanza e massima trasparenza sui movimenti finanziari, in entrata e in uscita all’interno di ogni singolo assessorato.
Così come un taglio importante andrebbe esercitato sulle incontrollate fughe di danaro pubblico dietro le “consulenze esterne”. Lanciare un segnale di saggezza e di solidarietà ai sardi, in un momento così critico, significa pure rivisitare l’incompatibilità fra le alte cariche all’interno dell’amministrazione regionale.
Rossomorinon sono disposti a barattare la democrazia.
Mentre sosteniamo la necessità che la Giunta Regionale debba esercitare la propria Sovranità pretendendo dallo Stato Italiano la restituzione delle entrate fiscali (ben 1.600.000.000 Euro) dovute ai Sardi, nel rispetto dell’art. 8 dello Statuto.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale
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