Subito una centralina per il monitoraggio dell’aria a Sant’Elia
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Mozione Zuncheddu – Cocco D. – Sechi – Cugusi sulla necessità dell’installazione di centraline di monitoraggio dell’aria in prossimità del quartiere S. Elia a Cagliari, esposto all’inquinamento atmosferico dei Poli Industriali del distretto di “Cagliari Ovest” (Macchiareddu e Saras)
Premesso che
– da decenni continuano ad essere pressoché ignorati dalle Istituzioni a tutti i livelli (dai vari Ministeri del Governo Italiano alla RAS) i risultati allarmanti circa il notevole aumento dell’incidenza di patologie quali tumori, leucemie e “linfomi non Hodgkin” nel distretto sanitario di Cagliari ovest e delle aree in prossimità della raffineria Saras (si vedano le varie fonti autorevoli quali per esempio lo studio commissionato all’Istituto Superiore di Sanità dai sindaci dei comuni di comuni di Sarroch e Villa San Pietro negli anni Novanta, il “Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni residenti in aree interessate da poli industriali, minerari e militari della Regione Sardegna”, il rapporto S.E.N.T.I.E.R.I. (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinanti) del 2012, nonché gli studi condotti dal Prof. Pierluigi Cocco (del Dipartimento di sanità pubblica della Sezione di Medicina del Lavoro presso l’Università di Cagliari) pubblicati sulla rivista “Epidemiologia & Prevenzione”;
– in particolare, dallo studio di cui sopra è emerso che rispetto ai linfomi non Hodgkin, nell’arco temporale compreso fra il 1974 e il 1993:
1) la popolazione maschile, ma non quella femminile, residente nel distretto sanitario di Cagliari ovest, escludendo la città di Cagliari, presentava un rischio elevato di emolinfopatiemaligne, e in particolare di leucemie (tutte le leucemie: osservati 59, attesi 35,27; OR = 1,7; IC 95% 1,30 – 2,15);
2) I rischi più elevati di leucemie si manifestavano nel comune di Pula (osservati 8, attesi 2,32; OR = 3,4; IC 95% 1,80 – 6,60), Sarroch (osservati 5, attesi 1,92; OR = 2,6; IC 95%1,12 – 6,05) e Assemini (osservati 17, attesi 6,72;OR = 2,5; IC 95%1,60 – 4,00).
– se, infatti, è vero che gli studi sopra citati hanno permesso di registrare la quantità e la qualità degli agenti inquinanti nelle aree prossime ai Poli industriali di Sarroch e Macchiareddu e valutare l’incidenza di varie patologie (tumori, linfomi, leucemie, patologie cardiovascolari degenerative e respiratorie), è altrettanto vero che in altre aree nel Sud della Sardegna, comunque esposte all’inquinamento di tali industrie, in particolare nel Cagliaritano, non sono state oggetto di ulteriori approfondimenti o studi mirati: da diversi decenni, infatti, l’azione dei venti espone queste aree ai forti miasmi e agli agenti inquinanti provenienti dalla raffineria della Saras, poco distante in linea d’aria dallo stesso quartiere di Sant’Elia.
Constatato che
– Si tratta, infatti, di ‘emissione diffusa’ e non più localizzabile geograficamente rispetto a specifiche aree circoscritte: l’esposizione alle emissioni inquinanti in atmosfera provenienti da Sarroch si è infatti notevolmente allargata negli anni, coinvolgendo aree sempre più vaste e distanti dalla raffineria. Negli anni, medici di base e specialisti hanno potuto riscontrare la crescente incidenza delle suddette patologie nella popolazione residente nel quartiere Cagliaritano e nelle aree ad esso limitrofe: ulteriore dimostrazione di tale incremento, è il notevole aumento delle ‘esenzioni per patologia’ che sono state riconosciute nel tempo ai cittadini residenti in tale area.
Preso atto che
– dalle ciminiere della Saras, vengono rilasciati in atmosfera inquinanti come cromo e suoi composti, particolato PM10, PM 2,5, arsenico, cadmio, cianuro, nickel, benzene: agenti fortemente inquinanti per il suolo e le acque costiere, che potrebbero esserne alterate irreparabilmente, insieme alla flora e alla fauna marine e alle attività antropiche, come il turismo e la pesca, particolarmente attiva nel golfo su cui si riversa la raffineria della Saras;
Tutto ciò premesso,
Si impegna il Presidente della Regione, l’Assessorato alla Difesa dell’ambiente, l’Assessorato alla Sanità e tutti gli Assessori ognuno per propria competenza affinché
1) intervengano a tutela dell’ambiente e dei cittadini residenti, ricorrendo a tutte le misure e iniziative necessarie, in sinergia con Arpas, Istituzioni competenti a vari livelli, comprese ASL e Università, per installare una o più centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria nel quartiere S. Elia di Cagliari e nelle aree ad esso limitrofe;
2) prevedano, in attesa di centraline fisse definitive, l’installazione di soluzioni mobili, al fine di individuare preventivamente i siti strategicamente più funzionali al monitoraggio dell’aria, il numero di centraline necessario per il più efficace monitoraggio, il tipo di monitoraggio scelto, le tipologie di inquinanti oggetto di indagine, anche tenendo conto della particolarità delle patologie ad oggi riscontrate.
Cagliari, 29/10/2013
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