Si perpetuano in Sardegna le aggressioni coloniali
Comunicato Stampa
22.11.2010
Con il trasferimento del boss camorrista Antonio Iovino, a Badu ’e Carros, in regime di 41bis, il Ministro Alfano inaugura la “deportazione” nella nostra isola della peggiore criminalità internazionale e italiana organizzata. Il Governo italiano,persiste nell’usare il territorio sardo per i suoi saccheggi di risorse o come “pattumiera” di discarica di rifiuti più o meno radioattivi, come luogo di esercitazioni militari per gli scenari di guerra.
I sardi non sono disponibili a far si che le carceri isolane divengano contenitori della criminalità dalla Mafia alla Ndrangheta, che con i suoi traffici: dalla droga, alla prostituzione, ai rifiuti, hanno inquinato il tessuto economico e sociale di diverse parti del mondo, per non parlare di quello italiano. La presenza dei detenuti in regime di 41 bis, in Sardegna, rischia di creare instabilità sociale, insicurezza per la civile convivenza e inquinamenti dei tessuti economici già fortemente mortificati dalla grave crisi.
Ribadiamo il rispetto della Legge 354/75 e del Protocollo d’intesa tra Regione e il Ministero della Giustizia, per favorire il rientro in istituti penitenziari isolani dei detenuti sardi in attesa di giudizio o che scontano le pene in carceri d’oltremare.
Invitiamo tutte le forze politiche che hanno a cuore il benessere della Sardegna aduna forte presa di posizione affinché si eviti quest’ennesimo sopruso nei confronti del popolo sardo.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale
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