Sardigna Libera: Aderisci alla manifestazione contro l’inceneritore di Tossilo
29 ottobre – Ore 10.30
davanti ai cancelli dell’impianto
Sardigna Libera invita i sardi alla mobilitazione contro l’inceneritore di Tossilo e denuncia ancora una volta la violazione della volontà popolare che si è già espressa contro l’ampliamento dell’impianto. I sardi hanno il diritto alla salute, ad un ambiente sano, al lavoro pulito che non ammazza ed al rispetto della vocazione agro-pastorale dei territori interessati dalle attività di incenerimento dell’impianto di Macomer.
A distanza di due decenni di lotte contro l’inceneritore, portate avanti da esponenti delle cittadinanze che nel tempo hanno dato vita al Comitato Non Bruciamoci il Futuro e a Zero Waste Sardegna, per ora hanno vinto le “lobby degli inceneritori” grazie alle scelte politiche devastanti per l’ambiente, promosse dalla Giunta Pigliaru e dalle forze politiche di centro sinistra, sovraniste e sedicenti indipendentiste che sono parte integrante della sua maggioranza.
Queste scelte ambientali e la classe politica che le sostiene, sono totalmente ispirate e asservite agli interessi finanziari delle multinazionali degli inceneritori già sanzionati e messi al bando dalla stessa Comunità Europea, in quanto considerati “pratiche criminali” per la salute delle popolazioni. Queste “pratiche criminali” in Europa e in Sardegna sono un danno per la salute delle nostre collettività, dell’ambiente e delle stesse economie locali.
Dopo le battaglie politiche e giudiziarie, condotte da Non Bruciamoci il Futuro e Zero Waste Sardegna, con il sostegno di diverse amministrazioni locali, di Isde-Medici per l’Ambiente, di movimenti indipendentisti e di cittadini organizzati e no, il Tar Sardegna ha decretato la bocciatura dell’inceneritore di Tossilo. Un atto di giustizia vergognosamente impugnato dalla Giunta Pigliaru di fronte al Consiglio di Stato, che assecondandola, sospende la sentenza del Tar Sardegna condannando ancora una volta il Popolo sardo alla sudditanza a interessi romani e internazionali.
Non è la prima volta che lo Stato italiano si contrappone alla volontà popolare dei sardi, tuttavia l’insulto peggiore è il servilismo di chi governa la Sardegna, che anziché tutelarne l’interesse, non esita a sacrificare la nostra salute, i nostri diritti sull’altare dei “Decreti salva Italia” voluti e imposti dal governo Renzi.
Partecipiamo numerosi per dar forza alle nostre ragioni.
Est ora de d’accabbai!
Sardigna Libera
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