Sanità e Ambiente ora sotto il terzo polo italiano: M5S/Lega
Articolo di Claudia Zuncheddu pubblicato su l’Unione Sarda del 2-10-2018
Nel rush finale della XV legislatura in Sardegna tramonta con i nostri ospedali pubblici il diritto inalienabile alla salute per tanti sardi. Questa è la certezza. Per il resto sopravvivono i riti demagogici della campagna elettorale.
I vecchi partiti italiani, tutti già sperimentati, nel loro alternarsi al potere hanno garantito la continuità di un progetto di smantellamento della Sanità Pubblica. Un progetto sbarcato dall’Europa in Italia e in Sardegna senza trovare resistenza se non quella popolare.
Oggi noi sardi dobbiamo fare i conti con i vecchi poli italiani e con il nuovo blocco di governo: Lega/M5S. Per la Sanità sarda non è più tempo di riti propagandistici e di sperimentazioni sulla nostra pelle.
Sulla Sanità, come sulla questione Ambiente, il governo del cambiamento deve chiarirsi le idee. La considerazione della volontà dei cittadini non può essere né uno slogan né ad intermittenza. Le voci dei territori vanno ascoltate perché chi vive il problema conosce anche la soluzione.
Dal governo del cambiamento non arrivano segnali di discontinuità con i precedenti governi. Inneggiare al Qatar come ha fatto il guru del M5S, significa benedire la consegna del Sistema sanitario pubblico nelle mani delle lobby private della Sanità. Abbiamo necessità di politiche antiliberiste in un momento delicato in cui la più grande conquista sociale e di civiltà del 900, la Riforma Sanitaria del 78 che ha garantito a tutti il diritto alle cure, rischia di scomparire nelle nebbie della privatizzazione.
La Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, con l’insediamento del nuovo governo, si è preoccupata di far pervenire alla Ministra Grillo e a parlamentari sardi, un documento importante sulle specificità dei bisogni dei nostri territori, da cui nessuna scelta può prescindere. Il documento è stato ignorato. Ma se le risposte in materia sanitaria sono quelle che trapelano da chi guida il M5S, c’è da preoccuparsi.
Il M5S con Beppe Grillo sono tra gli “sponsor” della grande operazione neocoloniale italo-araba in Sardegna. L’elogio agli investimenti del Qatar nella sanità sarda come strategia politicamente corretta, è irrispettoso. Tacciono i grillini sardi che sull’onda delle lotte da tempo in corso, si erano appena accodati alla contestazione contro l’ingombrante presenza degli emirati in Sardegna. I maghi del marketing sdoganano la schizofrenia politica del tutto e del contrario di tutto in nome del potere.
Il Decreto Sblocca Italia di Renzi, che prevede trivellazioni e l’impianto di circa 50 inceneritori tra penisola ed isole, è stato per il M5S un grande cavallo di battaglia nella campagna elettorale per le Politiche. Che la difesa dell’ambiente per il M5S fosse un’operazione mediatica elettoralistica, l’ha dimostrato riabbracciando quel Decreto una volta al governo e costringendo i cittadini a ricorrere per l’abrogazione alla Corte di Giustizia Europea.
La filosofia pseudo-ambientalista del M5S si palesa anche in Sardegna. Alla nuova mega centrale a biomasse della PoweCrop, ad Assemini, per volontà dell’amministrazione locale e delle politiche Regionali, aumenta l’inquinamento ambientale con un enorme consumo di territorio. Sono 60 mila gli ettari di terra prenotati per piantumare ad eucalipti per il fabbisogno della centrale.
Quelle terre dalle quali dipenderà il nostro futuro le chiamano marginali e le coltivazioni No food per uso energetico la chiamano valorizzazione dei terreni marginali.
E’ sull’ennesimo altare delle lobby energetiche che si sacrifica la salute e la nostra sovranità agroalimentare. Come se non bastasse l’importazione dell’80% degli alimenti di cui non conosciamo neppure l’origine.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
Commenti