Saluto al convegno su Gramsci
Roma
25-26 Ottobre 2010
Teatro Nuovo Colosseo
Cari compagni
Per impegni politici improrogabili, sopraggiunti all’ultimo momento, sono impossibilitata a partecipare a queste giornate su Gramsci, a noi particolarmente caro.
A tutti voi porgo un saluto e gli auguri di buon lavoro.
Antonio Gramsci, rappresenta per noi sardi e per tutti i popoli oppressi di tutti i continenti, che lottano per l’autodeterminazione, l’Indipendenza e il diritto ad una società giusta, equa e solidale, un riferimento imprescindibile non solo politico ma giustamente anche umano.
Il suo Pensiero Politico, sociale e storico è un esempio ante litteramdi come non si può precostituire un nuovo modello sociale di liberazione senza il rispetto della dignità del singolo, della sua diversità di luogo, di cultura e di genere.
Gramsci è sempre stato legato alla cultura del popolo sardo e alla sua aspettativa di liberazione.
Le stesse differenze che coglie nello studio delle masse popolari del Meridione d’Italia, le differenze fra la Questione Meridionale e la Questione Sarda, e il suo “Sardismo” ne fanno un Pensatore rivoluzionario oltre e fuori dalle “logiche costrittive e miopi” del Comunismo del suo tempo e non solo.
La lingua sarda rappresenta per Gramsci uno strumento fondamentale per l’emancipazione identitaria del popolo sardo, per la conservazione della propria cultura, della propria diversità ed unicità, anticipando di quasi mezzo secolo il dibattito culturale sul bilinguismo e sulla necessità della difesa identitaria della lingua come strumento unitario del popolo sardo.
Gramsci ha coniugato il pensiero internazionalista con quello nazionalitario, anticipando in parte il pensiero internazionalista dell’indipendentista Antonio Simon Mossa: Babbu Mannu della Nazione Sarda.
La ferocia della dittatura fascista italiana ha decretato prematuramente la sua morte fisica, avvenuta in solitudine.
I tentativi maldestri di “santificazione”, per poi poter “appuntare e usare strumentalmente” il suo Pensiero Politico, Sociale e Storico sono falliti miseramente.
Oggi più che mai il Pensiero di Gramsci, la sua levatura morale, la sua umanità e il suo forte senso di appartenenza al popolo sardo, sono attuali, universali e fuori dalle strettoie degli schemi ideologici. Antonio Gramsci, per noi, è la “radice forte” per oggi e per il tempo che verrà.
Claudia Zuncheddu
Presidente e Consigliera regionale
Indipendentista dei Rossomori
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