Sa “flotta sarda” po sa Sardigna
Comunicato stampa
12/08/2010
Il “caso Tirrenia” e la “foglia di fico” di Cappellacci
In questi giorni abbiamo assistito alla “solita” farsa del “servizio Tirrenia” sulle rotte per la Sardegna e al disagio di migliaia di residenti e turisti che si sono avventurati nell’interminabile viaggio, fra l’isola e il continente, su “carrette” pagando prezzi da navi di lusso. Questa situazione di disagio e di “controllo coloniale” noi sardi e la nostra economia la subiamo da oltre mezzo secolo. Il presidente Cappellacci, sballottato dai venti eolici, ha dato l’incarico agli avvocati della Regione Sardegna, bontà sua, di costituirsi parte civile contro la Tirrenia per i “danni di immagine subiti dall’isola” in questa occasione.
Questa è l’ennesima foglia di fico che Cappellacci usa per nascondere la vergogna,ovvero il disinteresse totale della Regione Sarda sulla “questione Tirrenia” e sul processo di privatizzazione, che nelle ultime ore per il Tribunale di Roma si sta trasformando in “insolvenza”.
Il governatore Cappellacci, la sua giunta e le forze politiche di centro destra che losostengono, si sono “scordati” del fatto che nella privatizzazione della Tirrenia si presentava l’occasione per la Regione di promuovere una cordata imprenditorialepubblica-privata, per rilevare le rotte Tirrenia per l’isola. Opportunità che invece non è sfuggita alla Regione Sicilia. Il caso ha voluto che la partita della “privatizzazione Tirrenia”, si riaprisse senza l’aggiudicazione alla cordata con capofila la Regione Sicilia; quindi oggi la possibilità della creazione di una flotta sarda è nuovamente possibile se si ha la volontà politica di rompere questa dipendenza e di creare una nuova e reale opportunità di sviluppo per l’economia sarda.
I tempi per partecipare all’aggiudicazione, dello “spezzatino Tirrenia”, quindi delle rotte per la Sardegna danno la reale possibilità alla Regine Sarda di promuovere una cordata pubblico-privata, secondo le normative europee. Già alcuni imprenditori del settore hanno manifestato interesse. Si deduce che il problema per Cappellacci è soltanto politico. Deve solo scegliere se applicare la propria “Sovranità” su un settore strategico importantissimo come i trasporti: vitali per ogni nazione e per la propria economia, quindi anche per la “Nazione Sarda”, o continuare ad essere i garanti del colonialismo italiano e internazionale in Sardegna, ignorando totalmente i disagi dei sardi e la loro opportunità nel gestire i propri trasporti marittimi con la creazione della propria flotta: condizione necessaria per tutelare i nostri interessi e garantire ricchezza.
Questa è la sfida di libertà e di sviluppo su cui tutte le forze politiche che hanno realmente a cuore gli interessi della Sardegna sono chiamate a pronunciarsi e ad assumersi le proprie responsabilità.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale e Presidente Rossomori
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