S. Elia / S. Bartolomeo – EcoCentro cresce la protesta
L’Unione Sarda 22/05/2016
Il Comitato NO EcoCentro Sant’Elia – San Bartolomeo preannuncia battaglie legali contro il grave atto di violazione della normativa in materia ambientale da parte dell’amministrazione Zedda, con la complicità della Provincia.
Il Comune di Cagliari nonostante la resistenza degli abitanti di Sant’Elia e di San Bartolomeo, di archeologi, geologi e medici per l’Ambiente, contro la proposta dell’EcoCentro a ridosso dei due quartieri, chiede alla Provincia, che il progetto non venga sottoposto a verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica. Un atto gravissimo con cui l’ecomostro viene sottratto ai controlli di idoneità previsti dalla normativa. La Provincia, con la determinazione del 29/03/2016, accoglie la richiesta del Sindaco, ignorando che per il forte impatto ambientale l’EcoCentro di tipologia B, in cui possono essere conferiti anche rifiuti pericolosi, è regolato dall’art 183 del Codice dell’Ambiente.
Questo è un atto di arroganza politica che evidenzia quanto chi amministra la città violi i diritti alla sicurezza e alla salute dei quartieri più popolati di Cagliari.
L’Ecomostro sacrificherà 6000 metri quadri di verde pubblico a ridosso dell’istituto delle Mercedarie, che ospita un centro per anziani e una scuola con oltre 150 bambini. E’ sul crocevia dei più importanti percorsi naturalistici: Colle Sant’Elia, Calamosca, Poetto, Saline, Parco di Molentargius.
Per il Principio di Precauzione della normativa europea, questo progetto è fuorilegge poiché non può essere impiantato in prossimità di centri abitati. Sant’Elia è il quartiere a più alta concentrazione demografica della città. Inoltre per il forte impatto ambientale l’Europa impone che i cittadini siano informati e coinvolti nei processi decisionali. I cittadini hanno detto NO. Tra i numerosi rischi, quello geologico. Sant’Elia e San Bartolomeo, nati su terreni paludosi, non sono adeguati per l’impianto dell’enorme Ecocentro B. I cedimenti stradali e di palazzi da Piazza Falchi a Via Prunas parlano chiaro. Oltre all’inquinamento del suolo e del sottosuolo per sversamenti tossici, l’incremento del traffico di auto e mezzi pesanti nel quartiere povero di strade, aumenta i rischi di incidenti, l’inquinamento acustico e dell’aria.
L’EcoCentro non è compatibile con le attività del mercato domenicale di Sant’Elia, così come deprezzerebbe il valore degli appartamenti di San Bartolomeo. Nel quartiere più discriminato, dove continuano a nascere bambini, il comune chiude le scuole dell’obbligo, sfratta l’unico ambulatorio di medicina di Base e apre pericolosi EcoCentri.
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