RU486: Legge italiana sull’aborto chimico
Una questione di Autodeterminazione
L’aborto è un dramma e una sconfitta per le donne
La Legge 194 che lo regola, è una conquista che ha tolto l’aborto dalla clandestinità
La Legge 194 è uno strumento necessario per combatterlo con il sostegno dei medici
L’Ru486 è l’aborto chimico che evita la sofferenza fisica alle donne e limita quella psicologica
NO ai giochi di potere di una classe politica collusa
SI alla separazione dei Poteri della Chiesa dai Poteri dello Stato
La Chiesa intraprende la crociata contro l’approvazione, da parte dell’Aifa, della commercializzazione della pillola abortiva Ru486. In un momento in cui l’intera umanità grida giustizia per le violenze esercitate sui bambini in ogni angolo del mondo da un esercito sempre più numeroso di “predicatori di fede”, la Chiesa Cattolica con la sua ipocrisia non fa l’autocritica dovuta né si piega all’umiliazione e alla vergogna, anzi, la pedofilia è ormai divenuta prassi normale.
“La colpa sarà dei bimbi che esercitano il fascino dell’innocenza”
Ma oggi, dei “piccoli morti-viventi” e della loro innocenza violata dalla perversione di “trafficanti di anime” non se ne parla più. E’ tempo di elezioni e il Vaticano trova il suo efficace cavallo di battaglia: la solita Legge 194 che consente l’interruzione volontaria di gravidanza. Con l’Ru486 s’impossessa della vita e del destino delle donne privandole del libero arbitrio. Negando il diritto dell’aborto chimico che evita la sofferenza dell’interruzione chirurgica.
Di certo lo “sconfinamento” dei Poteri della Chiesa nei Poteri dello Stato Italiano, che dovrebbe essere laico e aconfessionale per sua stessa definizione, non è contemplato dal diritto internazionale, ma in Italia tutto è possibile.
Il potere forte del Vaticano e quello berlusconiano, oggi, hanno necessità di potenziare la loro unità per affrontare le reciproche crisi, nascondere i propri misfatti e con ciò governare una crisi economica che sta sempre più impoverendo i ceti popolari e distruggendo la stessa economia.
E’ la regola del mutuo soccorso fra i Potenti.
Il governo di Berlusconi, totalmente asservito e ricattato dai Poteri della Chiesa, non esita a violare gli stessi principi laici della Costituzione italiana, così come il Vaticano abusa della fragilità etica e morale di Berlusconi per rafforzare le proprie casse e il proprio potere legislativo all’interno dello Stato italiano in cambio di supporto elettorale al Centro Destra. E’ certo che i giochi di potere tra i due Stati, in occasione della recente campagna elettorale italiana per le regionali, hanno dato i frutti per la vittoria della Destra, rafforzandone contemporaneamente l’ala più xenofoba e razzista che in maniera demagogica pratica il populismo.
Il volto spietato delle gerarchie ecclesiastiche, infatti, non ha esitato per l’ennesima volta a carpire la fede degli umili e a barattarla elettoralmente con i potentati del Centro Destra, usando persino le minacce di scomunica contro le donne e i medici che condividono l’uso della pillola abortiva Ru486. L’oggetto della propaganda elettorale ormai collaudato, è l’attacco alla Legge dello Stato che prevede con la pillola Ru486 l’interruzione chimica e non cruenta della gravidanza.
L’Ru486 fu introdotta in Francia 22 anni fa e ritirata dalla stessa casa farmaceutica a seguito dell’ingerenza terroristica della Chiesa. Tuttavia la distribuzione del farmaco fu ripristinata subito grazie alla presa di posizione immediata del governo francese, che quanto a statura laica è tutt’altra cosa.
La storia morale della Chiesa vanta una vasta gamma di “cari e colpevoli silenzi”, non solo quelli sulle malefatte di Berlusconi: tacque sulla promulgazione delle leggi razziali fasciste di Mussolini, così come oggi fa sulla piaga della pedofilia esercitata da parte del suo Clero.
La Chiesa, se per tutti questi suoi silenzi, in nome della dignità e del rispetto della vita avesse alzato lo stesso tono di voce, così come fa contro una Legge democratica dello Stato italiano, avrebbe evitato la sofferenza e la morte di milioni di bambini, di donne e di uomini che non possono che aver invocato l’esistenza di un “dio della pietà”.
Se Dio c’è, sicuramente non alberga in questo tipo di istituzione religiosa.
Claudia Zuncheddu
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