Revoca del Bando ‘LAV…ORA’? Il caso arriva in Procura
Sardegna Quotidiano
25 febbraio 2013
REGIONE
Aperta un’indagine sul programma “L av. . .o ra” dell’assessorato alle Politiche sociali.
Sentita la De Francisci
Un bando da otto milioni di euro ritirato, frizioni tra assessore e dirigenti che sfociano nella nomina di un commissario ad acta, un paio di interrogazioni e un’inchiesta della procura. Sono questi gli elementi che fanno crescere gli interrogativi attorno al programma “Lav. . .o ra”: finanziamenti a progetti per l’inclusione sociale de-stinati all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Un totale di 625 destinatari nei 25 ambiti Plus della Sardegna, che per 12 mesi avranno diritto a un’indennità di 600 euro mensili oltre alle spese di viaggio, a cui si aggiungono i 150 euro per ogni soggetto accolto a favore delle aziende. Il bando era stato predisposto dagli uffici dell’assessorato regionale alle Politiche sociali e già pubblicato, quando l’assessore Simona De Francisci ha iniziato chiederne la sospensione. In un’escalation di note, l’assessore ha prima contestato le dissonanze tra contenuti del bando e volontà politico-programmatiche per poi riterare la sua richiesta più volte fino allo scorso 20 dicembre quando la De Francisci ha scritto per precisare che “tra i destinatari delle risorse, devono essere invece ricompresi, ai fini di un più rapido ed efficiente utilizzo delle stesse, gli enti pubblici e privati, incluse le Università di Cagliari e Sassari, le organizzazioni e le cooperative del privato sociale, le associazioni e fondazioni di promo-zione sociale, nonché le associazioni datoriali e di categoria” e non solo le amministrazioni comunali.
E proprio nell’inserimento di soggetti privati nella gestione dei fondi che sembra di individuare la ragione del contrasto tra l’assessore e i tecnici: il dirigente generale alle Politiche sociali, Roberto Abis e il direttore del servizio Attuazione politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali, Caterina Corte. Una contrapposizione tale da arrivare alla nomina di un commissario ad acta. Solo a quel punto “L av. . .O ra” è stato revocato: su ordine del commissario Gianluca Calabrò, già direttore generale della Sanità, il bando veniva sospeso. E sulla vicenda la procura ha avviato un’indagine – al momento senza ipotesi di reato e sen-za indagati – e già sentito sia l’assessore che il commissario ad acta, che hanno fornito le loro spiegazioni su quanto accaduto. Intanto anche in consiglio regionale sono in molti a farsi do-mande: in una mozione di febbraio – prima firmataria Claudia Zuncheddu – si chiede l’annullamento della revoca e dove si legge: «L’inspiegabile e con-fuso provvedimento dell’a ss ess o re , emanato nel pieno della campagna elettorale per il Parlamento italiano, nonché in previsione delle prossime elezioni regionali, fa sorgere forti preoccupazioni sul possibile “uso improprio e strumentale” della riprogrammazione delle risorse comunitarie, con il “d i ro tt a m e nto” dei fondi da una gestione pubblica trasparente, verso canali anche privati».
Maddalena Brunetti
Per il testo della Mozione clicca qui
Commenti