Replica all’assessore Arru.
L’Unione Sarda – 3/11/2018 p. 7 – Dopo la lettera della Giunta al ministero Braccio di ferro sui piccoli ospedali Arru: «Sono salvi». Ma è polemica
A proposito della dichiarazione dell’assessore Arru sulla Riforma sanitaria secondo cui dovrebbero cessare le proteste sui contenuti della Riforma sanitaria: «Finalmente vedo che anche alcuni comitati popolari stanno riconoscendo che noi abbiamo previsto molte deroghe ai parametri del decreto, e ora ci stanno chiedendo di applicare la riorganizzazione».
La Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica intende chiarire che i comitati non hanno mai abbassato la guardia contro la Riforma degli ospedali pubblici dei territori disagiati ormai allo stremo.
Il piano di riordino della rete ospedaliera, voluto dall’assessore Arru, dal super-manager Moirano e votata in Consiglio, è una riforma pasticciata che in nome di strane razionalizzazioni taglia servizi sanitari indispensabili, svuota e declassa gli ospedali pubblici preannunciandone nei fatti la chiusura. Un fenomeno questo che non risparmia neppure i grandi ospedali di Cagliari.
Sulla polemica tra l’assessore alla Sanità Arru e la Ministra Grillo, riteniamo che sia una polemica tra sordi, tra rappresentanti istituzionali lontani da ogni percezione dei bisogni delle nostre comunità e di quanto stia avvenendo nei territori disagiati a causa dei tagli dei servizi ospedalieri da tempo in corso.
Il problema reale non è la mancata applicazione di quella Riforma sarda pasticciata, così come non è la sua incoerenza rispetto al DM70 della precedente ministra Lorenzin, oggi difeso dalla ministra Grillo, ma sia la Riforma sarda che il DM70, sono entrambi ispirati ai tagli dei servizi, quindi alla spending review montiana, che a prescindere dai colori dei governi che si sono alternati a Roma sino ad oggi, continua a tagliare il diritto inalienabile della gente alla Salute.
Mentre respingiamo i tentativi dell’assessore Arru tesi a dividere i comitati con dichiarazioni non veritiere, ribadiamo che i nostri ospedali necessitano di una riorganizzazione che garantisca ai sardi qualità, efficienza, gratuità e l’accessibilità alle cure nei propri territori.
Claudia Zuncheddu – Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
Articolo pubblicato su: l’Unione Sarda del 4-11-2018
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