Quale mistero dietro la morte per malnutrizione dei cavallini dell’altopiano della Giara?
Vogliono farci credere che i cavallini della Giara muoiano “non per emergenza sanitaria o alimentare” ma per ragioni misteriose legate alla “crudeltà della natura dove l’uomo non può modificare il corso degli eventi…”.
Visto che è difficile credere che l’ecosistema dell’altopiano di cui i cavallini sono parte integrante, sia responsabile della sofferenza sino alla morte di questi straordinari esemplari autoctoni, così come non è certo pensabile che i cavallini della Giara muoiano per “anoressia nervosa”, ritengo necessario e urgente che si indaghi proprio sull’ingerenza dell’uomo con tutti i suoi interessi politici e affaristici in questo ecosistema.
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta sullo stato di malnutrizione dei cavallini della Giara
Premesso che
– In questi mesi la stampa sarda e internazionale denuncia insistentemente una forte preoccupazione per le condizioni di salute dei cavallini della Giara, condannati a morire per malnutrizione. I cavallini della Giara fanno parte delle biodiversità che costituiscono per la Sardegna un patrimonio identitario di inestimabile valore, non solo genetico, ambientale e storico ma anche economico.
– L’assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi, a seguito di un sopraluogo sull’altopiano della Giara, teso a verificare in prima persona le condizioni di salute dei cavallini, ha dichiarato che l’Agenzia Agris “non denuncia alcuna emergenza sanitaria ne alimentare, visto che le scorte di foraggio messe a disposizione dai Comuni e dalla stessa Agris risulterebbero addirittura eccessive, anche perché grazie alle ultime piogge, si sarebbero ristabilite le stesse riserve erbivore naturali”.
– Di fronte alle dichiarazioni dell’assessore Cherchi: “Non possiamo far nulla però sul corso della natura. Purtroppo anche i cavallini subiscono una selezione che, per quanto crudele, è inevitabile. Succede così che la sopravvivenza degli esemplari più forti vada a discapito dei più deboli e malati. In questo caso sarebbe un peccato di presunzione pensare che l’uomo possa modificare il corso degli eventi naturali. Diverso è ovviamente, intervenire con la dovuta discrezione, così come stiamo facendo, per salvaguardare la salute di questi splendidi animali”.
Tutto ciò premesso,
Si interroga l’Assessore dell’Agricoltura per sapere
– Quali siano le competenze in medicina veterinaria, dell’assessore all’Agricoltura, che l’hanno indotto a diagnosticare come causa di morte dei cavallini, “la crudele selezione naturale”, ignorando in modo contradditorio la malnutrizione, constatata e diagnosticata dagli esperti, come causa di disagio e di morte di questi animali;
– Per quale ragione l’Agenzia agricola Agris (commissariata dal 2010) che vanta sul territorio della Giara un presidio permanete per il sostegno alimentare di circa 200 cavallini, solo oggi si rende disponibile per un intervento urgente impegnandosi “a portare immediato sostegno alimentare agli animali in difficoltà”;
– Secondo quale logica l’Assessore all’Agricoltura nonostante abbia dichiarato che Agris “non denuncia alcuna emergenza sanitaria ne alimentare”, ha immediatamente dato mandato all’Agenzia regionale Agris, a tutt’oggi rappresentata dal commissario straordinario Efisio Floris (nominato per volontà del Presidente Cappellacci e dell’ex assessore all’Agricoltura Prato, circa tre anni fa, benché si trattasse di un incarico per non oltre tre mesi…) per la proposta di un progetto di collaborazione permanente; si tratta di una ennesima convenzione, ignorando che un presidio dell’Agenzia Agris sulla Giara è già esistente e del cui operato ben poco è dato sapere, e che solamente dopo le denuncie sulla stampa e delle popolazioni locali, ha preso atto del dramma dei cavallini e quindi della necessità d’intervento;
– Quale sia stato l’operato dell’Agenzia Agris, in questi anni di commissariamento, a tutela delle biodiversità del Parco della Giara e in particolar modo dei cavallini autoctoni;
– Quale sia la quantità di foraggio messo a disposizione dall’Agris e dai Comuni per il sostegno dei cavallini, a chi viene affidato e chi è deputato al controllo e alla verifica che l’alimentazione arrivi nei luoghi e venga equamente garantita ai cavallini autoctoni;
– Se sia stato riscontrato lo stesso stato di malnutrizione tra gli allevamenti privati presenti nell’altopiano (cavalli e bovini);
– Quali siano le iniziative concrete intraprese dall’Assessorato, o che intenda intraprendere, per la conservazione e la tutela dell’altopiano della Giara: un unicum, a detta di esperti di tutto il mondo, quindi, una “ricchezza identitaria irriproducibile” per le sue caratteristiche geologiche e per la grande ricchezza, peculiarità e diversità della flora e della fauna;
– In cosa consistono gli “interventi strutturali”, promessi dall’assessore, “per creare una condizione stabile per la protezione della specie”;
– Cosa intende l’Assessore all’Agricoltura quando dichiara che “la Giunta e l’Assessorato sono pronti a stabilire i passi successivi con le istituzioni locali”;
– Se la RAS, come ogni regione virtuosa farebbe, intende promuovere con le amministrazioni e comunità locali, un “parco naturale condiviso”, in modo tale non solo da proteggere tutte le biodiversità animali, arboree e lo stesso paesaggio ambientale e archeologico, ma grazie ad esse, come volano, promuovere le economie locali legate alla sostenibilità del territorio e al suo sviluppo occupazionale agro-pastorale e turistico.
Cagliari, 28 Dicembre 2012
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