Quale destino per il Sulcis con il rilancio dell’exEuroallumina/RUSAL?
La Confederazione Sindacale Sarda, con Sardegna Pulita e Assotziu Consumadoris Sardigna, il 16 febbraio hanno indetto una conferenza stampa per fare il punto sulla Vertenza exEuroallumina, ora RUSAL.
Dopo la Conferenza dei Servizi del 31/01 e dell’08/02 e gli episodi di tensione a Cagliari e Portoscuso, esitati con pesanti minacce a Angelo Cremone, un ambientalista sempre in primafila nelle lotte per la difesa del territorio e dell’ambiente, la CSS con le altre associazioni, hanno ritenuto importante chiamare al confronto tutte le associazioni ambientaliste (FAI, Sardegna Pulita, Italia Nostra, Gruppo di Intervento Giuridico, Lega Ambiente, Verdi, Carlofortini Preoccupati, Comitato Spontaneo Agricoltori e Allevatori, WWF Sardegna, Lipu, ISDE, Terra Bia), Partiti e Movimenti politici sardi impegnati sul fronte della difesa del nostro patrimonio ambientale e del diritto dei sardi ad un lavoro pulito che non uccide.
E’ stato ribadito che il rilancio dell’industria inquinante nel Sulcis è un crimine, così come è un crimine ricattare i sardi piegati dalla disoccupazione prospettando come unica soluzione possibile, il pane avvelenato. Un salario da barattare con la salute non solo dei lavoratori, ma di intere collettività.
Le nostre istituzioni hanno la responsabilità morale e politica di aver scatenato una guerra tra i disoccupati di quell’industria notoriamente responsabile di un disastro ambientale incalcolabile, con tutti i sardi di buona volontà che lottano per combattere la disoccupazione, per frenare il consumo del territorio e l’avvelenamento del nostro ambiente.
La soluzione concreta del dramma occupazionale è nelle bonifiche, per le quali fiumi di finanziamenti sono stati stanziati e sino ad oggi inutilizzati. Per un misterioso maleficio, la Regione Autonoma della Sardegna, controtendenza mondiale e contro le stesse normative europee, continua a promuovere politiche inquinanti, dal carbone, alla produzione dei fanghi rossi, alle pratiche di incenerimento.
La disoccupazione in Sardegna trova soluzione nelle bonifiche ambientali, nei processi di riconversione delle attività inquinanti e nella rinaturalizzazione dei nostri territori. Continueremo la nostra lotta per l’occupazione, contro le politiche liberiste di chi amministra la Sardegna privilegiando il Profitto delle multinazionali.
Un ringraziamento alla CSS e a tutti gli organizzatori della conferenza che tengono alta l’attenzione sul dramma del nostro Sulcis.
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