“Caso Quirra”: perchè la Regione continua a tacere?
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta sulle iniziative intraprese dal presidente della Giunta Regionale circa la costituzione di parte civile della Regione autonoma della Sardegna nel procedimento giudiziario relativo al disastro ambientale nell’area del Poligono Interforze del Salto di Quirra.
Premesso che:
– dalla stampa del 01/12/2011 si apprende che l’inchiesta portata avanti dalla Procura della Repubblica di Lanusei sul disastro ambientale e sanitario a Quirra e, nello specifico, sui casi sospetti di tumore e di malformazioni tra gli animali nell’area del poligono interforze di Perdasdefogu, si arricchisce di un altro filone, ovvero quello sull’ipotesi di reato di “omicidio colposo plurimo”;
– tali sviluppi si sono avuti a seguito delle testimonianze che gli inquirenti hanno raccolto da diverse famiglie residenti nella zona di Quirra sulla nascita di bambini nati con deformità e per le quali la Procura sospetta un forte legame con i brillamenti di munizioni presso il poligono;
– inoltre, come avevano già confermato recenti ed autorevoli indagini condotte dai veterinari delle Asl di Lanusei e di Cagliari, emergono dati allarmanti circa la salute delle persone impegnate direttamente nella conduzione degli allevamenti (è di soli pochi mesi fa la notizia della nascita di un altro agnello deforme nello stesso allevamento del Salto di Quirra in cui, nel 2003, era nato un agnello a due teste, che secondo i consulenti della Procura di Lanusei era stato contaminato dall’uranio impoverito);
– dalle succitate inchieste sono in tutto sei gli indagati accusati di disastro ambientale: tre generali, che comandarono il poligono tra il 2004 e il 2010, un docente dell’Università di Siena e due chimici;
– l’accusa di questi ultimi tre risulta ancora più grave alla luce del fatto che gli stessi, su incarico del Ministero della Difesa, eseguirono già nel 2004 un monitoraggio ambientale nella zona del Poligono;
– nel tempo sono state riscontrate gravissime ripercussioni sui piani sanitario, ambientale e socio-economico nelle aree interessate dalle decennali attività militari del Poligono, anche e soprattutto di sperimentazione ed esercitazione, per le quali è stato avanzato il sospetto di utilizzo di sostanze radioattive, come appunto l’uranio impoverito e altre come le nanoparticelle, per le quali persone e animali avrebbero subito alterazioni genetiche;
Posto che
– in veste di massima autorità sarde, il Presidente e la Giunta Regionale non possono trascurare i rischi causati da tali fattori alla salute dei cittadini e dell’ambiente, anche in via permanente e senza che sia stata ad oggi avviata alcuna bonifica nei territori colpiti, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi sull’ipotesi di reato di “omicidio colposo”;
Preso atto che
– a seguito del dibattito del 08/07/2011 in Consiglio Regionale sulla grave crisi sociale, economica e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu) e degli impegni del Presidente della Regione a costituirsi parte civile, strumento giuridico che permetterà di tutelare più concretamente la salute dei sardi e del nostro ambiente;
– è opportuno e doveroso da parte della regione Autonoma della Sardegna supportare attraverso le più adeguate iniziative l’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Lanusei;
– rilevato che rispetto alla grave questione del disastro ambientale e sanitario presso le aree del Poligono di Quirra ad oggi la Regione autonoma della Sardegna ha ricoperto un ruolo pressoché inerziale rispetto alle recenti inchieste giudiziarie e alle diverse sollecitazioni di comitati di cittadini, esperti e delle persone ammalatesi dopo aver vissuto o operato in queste aree e dei familiari di quelle decedute;
Tutto ciò premesso,
si interroga il Presidente della Regione per
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sapere quali iniziative abbia intrapreso, in merito alla costituzione di Parte civile nel procedimento penale sul disastro ambientale e sanitario nelle aree prossime al Poligono Interforze del Salto di Quirra, dalla data del Consiglio regionale del 08/07/2011;
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quali siano ad oggi le motivazioni della mancata dichiarazione della Regione autonoma della Sardegna circa l’utilizzo dello strumento della costituzione di si parte civile nel suddetto procedimento;
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se il Presidente e la Giunta regionale intendano adottare con urgenza tutte le iniziative necessarie per avvalersi dello strumento della costituzione di parte civile della Regione autonoma della Sardegna sulla questione disastro ambientale Poligono di Quirra.
Cagliari, 02/12/2011
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