Pubblicità Istituzionale sul PPR
“Propaganda politica ingannevole del presidente Cappellacci ” sui principali quotidiani della Sardegna con i soldi pubblici in barba alla crisi.
Due piccioni con una fava: come uccidere il Piano Paesaggistico Regionale e come garantirsi gratuitamente la visibilità dopo lo strappo con il PDL – Intanto lo sfratto forzato a Sa Terra Segada cade nella totale indifferenza della politica.
Consiglio Regionale
22/09/2011
Mozione n. 147 (PD – SEL–Comunisti–Indipendetistas – IdV)
Sull’uso indiscriminato, fazioso ed ingannevole delle risorse per la pubblicità istituzionale della Regione nella congiuntura economica più grave dal dopoguerra in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento. (testo integrale allegato in coda)
Oltre gli sperperi di danaro pubblico per pagare la propaganda politica personale del presidente della giunta su L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna, un lungo e incredibile elenco delle spese ingiustificate del presidente Cappellacci.
Tracce del mio intervento
La “lista delle spese” del Presidente Cappellacci esposta meticolosamente dal consigliere Capelli è a dir poco paradossale. E’ un record che va ad aggiungersi ad altri record, come quello del turnover degli assessori in questi 2 anni e ½ di legislatura e quello delle assenze del Presidente ai lavori dell’Aula; Ma stranamente il Presidente è assai presente nei tempi, nei luoghi e con le persone giuste per trattare gli affari che riguardano la Sardegna e magari elargire i soldi dei sardi attanagliati dalla crisi alla lunghissima e interminabile lista di beneficiari appena denunciata in Aula.
E’ davvero incredibile e paradossale che tra i “baciati dalla fortuna” ci sia pure “quel predone dello Stato italiano”, che con il suo Ministro degli Esteri diretto, mi è parso a Shangai, attinge non si sa a che titolo dalle povere casse sarde. Questo presidente è anche disposto a dare soldi per pagare la sua sudditanza.
Ma andiamo oltre.
La sua azione politica presidente Cappellacci non poggia su principi logici, secondo cui sarebbe naturale continuare a costruire per il bene della collettività sui buoni traguardi già raggiunti, ma per lei non è così. L’unico impegno su cui non transige è il saccheggio di quanto di buono è stato costruito dalla precedente Giunta, e soprattutto nel PPR (lo strumento necessario per imporre regole a salvaguardia del territorio e dell’ambiente sardo) lei ha individuato il nemico da abbattere.
Il P. Cappellacci, figura da sempre virtuale in quest’Aula, è certamente concreto e fedele alle sue dichiarazioni programmatiche di inizio di legislatura, secondo cui “il volano di sviluppo economico per la Sardegna sarebbe il rilancio dell’edilizia”. In nome di questo progetto strategico e freddo, è da due anni e mezzo che ha “costretto” noi dell’opposizione a una doverosa e puntuale azione di difesa del territorio sardo e quindi del PPR: lo strumento di cui finalmente la Sardegna si è dotata per uscire dal vecchio “far west” dell’edilizia (l’urbanistica dagli anni 60 in poi insegna) e per imporre regole per il futuro.
L’”ossessione del mattone” del Presidente Cappellacci è stata scandita nel tempo da dibattiti infiniti in Aula, a partire dal c.d. Piano Casa I, II, III… sino all’ingannevole e nefasta Legge sul golf, che di sport golfistico non ha niente ma riconduce secondo il suo disegno alla cementificazione delle coste.
Sulla “pubblicità istituzionale” apparsa sui principali quotidiani sardi a pagamento e tesa a distruggere il PPR, vorrei dirle Presidente che lei usa gli stessi metodi del suo leader Berlusconi, da lei talmente criticato recentemente sino ad arrivare all’autosospensione dal PDL, ovvero usare i soldi pubblici non per fini istituzionali ma per attuare e raggiungere i suoi progetti politici di parte.
Che questa così detta “pubblicità istituzionale” sul PPR sia ingannevole e tutt’altro che istituzionale, ce lo dice in modo chiaro l’Ordine dei Giornalisti Sardi con una pesante presa di posizione e di censura del metodo deiPresidenti… scusate… del Presidente… per nulla “pubblicità istituzionale”, ma ribadisco “propaganda politica” personale con i soldi dei contribuenti.
Con la Manovra di Revisione del PPR, che l’assessore Rassu ha annunciato, si preannuncia, in barba a tutti i codici di salvaguardia italiani e internazionali, la cementificazione dell’ambiente costiero e la trasformazione dell’agricoltura in seconde case e residences.
Ieri, è avvenuto un fatto increscioso in linea con questa filosofia di sviluppo portata avanti da questa Giunta e da chi la sostiene con i voti in Aula.
Con uno spiegamento di forze dell’ordine spropositato e con una spesa ugualmente spropositata e incomprensibile di denaro pubblico (visto anche l’’intervento di elicotteri) nella loc. Sa Terra Segada (Carbonia), la famiglia Sariu, agricoltori rovinati dai debiti e dagli interessi legati all’attuazione di Leggi Regionali, è stata sfrattata con pignoramento della casa e dell’azienda, privandola di qualsiasi possibilità di reddito per la stessa sopravvivenza.
La risposta alle emergenze e alla crisi del settore agropastorale sardo, non è arrivata dalle istituzioni regionali (e non solo), che avrebbero potuto intervenire prevedendo un fondo di garanzia per soccorrere anche le aziende già sequestrate, ma l’unica risposta è arrivata dalle forze dell’ordine che militarmente hanno circondato la zona impedendo, non solo a chi è accorso per solidarietà con una famiglia che difendeva il suo diritto alla sopravvivenza, ma ha impedito persino ai residenti di recarsi nelle loro case.
BENE! La legge è stata applicata e ha trionfato… e che trionfo per lo Stato italiano! La famiglia è stata sfrattata e con due soldi i suoi beni sono stati acquisiti da profittatori continentali, casualmente siciliani. E’ noto a tutti che da 30 anni l’infiltrazione mafiosa è presente nel Sulcis, con personaggi malavitosi mandati in quelle zone al confino. In questo modo contaminando e trasformando la piccola criminalità locale.
Anche questo è un regalo dello Stato alla Regione Autonoma della Sardegna.
Chiedo che lei Presidente del Consiglio Lombardo, sensibile ai drammi delle famiglie sarde, si impegni a riportare in Aula al più presto il problema delle aziende agropastorali, commerciali e artigiane sarde attanagliate da sfratti e da ingiunzioni di Equitalia e Banche che rischiano di cancellare il tessuto produttivo della Sardegna; E una volta per tutte che si trovi con l’aiuto di tutte le istituzioni una soluzione reale e concreta per queste emergenze.
Certo è che i soldi spesi in questa propaganda elettorale… scusate… pubblicità istituzionale e quelli che il presidente ha sperperato nella lista dei “baciati dalla fortuna”, denunciata stamattina in Aula, fossero finiti in un fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà, come la fam. Sariu, sicuramente sarebbero stati spesi meglio per sostenere davvero lo sviluppo del settore agropastorale, commerciale e artigiano: settori fondamentali della nostra economia e non per rilanci elettorali e per progetti di desertificazione del territorio per poi cementificarlo.
Claudia Zuncheddu – Consigliera regionale Indipendentistas
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