Premio di Italia Nostra all’architetto Fausto Martino per la difesa del patrimonio culturale e l’ambientalismo.
Un riconoscimento così importante all’architetto Fausto Martino, principalmente per il suo operato in Sardegna, è un orgoglio per molti sardi. Un plauso va a Italia Nostra che in poche righe espone le nobili motivazioni alla base del conferimento del “Premio Zanotti Bianco” all’ ex Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
I tre anni trascorsi in Sardegna sono stati particolarmente impegnativi per un Uomo libero, con forti competenze e una rettitudine morale “incompatibile” nel complesso Far West isolano.
Un Uomo di Stato che ha amato e difeso la nostra Terra. Sicuramente, direbbe “ho fatto il mio dovere. Ho assolto alle mie funzioni”.
Ma non è certo consuetudine che all’operato dello Stato in Sardegna corrisponda il rispetto dell’ambiente, del patrimonio culturale, del territorio, del paesaggio e dei diritti delle nostre comunità. Lo Stato italiano sa essere tanto assente laddove dovrebbe essere presente e tanto ingombrante quando la sua presenza è inopportuna. La militarizzazione dei territori ne è solo un triste esempio.
Fausto Martino rappresenta per noi un Uomo giusto che resterà nella cultura sarda come difensore del patrimonio storico culturale, ambientale e paesaggistico della nostra Terra. Una figura inequivocabilmente scomoda per la stessa classe politica locale avvezza alla svendita delle nostre risorse e delle nostre bellezze, dedita al consumo del territorio e all’inquinamento del nostro ambiente, senza mai render conto a nessuno.
Per l’eccellente lavoro, il percorso sardo dell’architetto Martino è stato costellato da forti insidie anche all’interno delle istituzioni, sull’altare degli interessi trasversali e degli affari tra mattone e industria inquinante.
All’amico Fausto Martino, arrivato in Sardegna in punta di piedi, che ha saputo collezionare tanti nemici tra i predoni, gli ascari e le truppe cammellate, vorrei dirgli che ai sardi che amano la propria Terra e che lottano per difenderla mancherà molto la sua presenza culturale.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
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