Piano Casa – 06/10/2009 dichiarazioni di voto /2
06/10/2009 dichiarazione di voto su Art. 3Se fosse vero che l’edilizia crea sviluppo economico, la Sardegna visto che vanta una media di 4 case a persona, sarebbe ricchissima. Ma così non è. La Sardegna è la regione più povera d’Italia, per cui l’”ossessione cementificatrice” delle coste, delle campagne, delle città e dei nostri centri storici, ovviamente, non può che portare nel tempo ulteriore impoverimento delle popolazioni e del territorio, per cui con questo articolo si legittima la distruzione del suo patrimonio ambientale, storico e culturale.La Legge è una follia che genererà ancora impoverimento in Sardegna.Questa è una follia incontrollabile che vuole negare ad un popolo la sua identità e privare le future generazioni di ogni speranza.Noi proponiamo la necessità “logica” di sviluppare anche l’occupazione con il recupero dell’edilizia esistente; agevolando l’accesso al credito alle piccole e medie imprese sarde, inserendole nei programmi di recupero del patrimonio edilizio esistente.Continuo ad appellarmi a qualche vostra reminiscenza di orgoglio e di spirito di appartenenza al popolo sardo che merita ben altro!
06/10/2009 dichiarazione di voto su emend. SoppressiviL’Art. 3 non avvantaggia gli agricoltori né i pastori che vista la grande crisi che li attanaglia (lasciati in solitudine e in totale stato di abbandono da parte delle istituzioni regionali), sono più interessati a cercare di chiudere i debiti con le banche, per salvare le loro attività economiche da cui dipende la loro sopravvivenza e quella delle loro famiglie.L’ambiguità di questo articolo vuole che dietro un “falso problema” edilizio della Pastorizia e dell’Agricoltura ci sia sempre il “Piano del Mattone” molto lontano dal garantire la prima casa a chi non l’ha e ancor meno a tutelare le nostre economie tradizionali. Ci troviamo di fronte alla svendita in modo coloniale del nostro patrimonio.06/10/2009 dichiarazione sull’Art. 3 Chiedo all’assessore Asunis che ne sarà del – “Residence Rocce Rosse” di Teulada. Uno dei peggiori orrori dell’edilizia moderna: un albergo sul mare che ha inglobato un tratto del demanio marittimo e oggi una multiproprietà che potrà usufruire del “premio volumetrico”.– Dell’altro “scempio del cemento”: “Punta Cristallo” sulla costa ovest di Capo Caccia, per il quale è previsto un aumento volumetrico sino al 35%. – Che ne sarà dei 13 campeggi abusivi a Porto Conte, per i quali nonostante siano in corso processi penali, con la Finanziaria di Agosto, il Consiglio Regionale ha passato una norma sulle “Case Mobili”, per cui tutti scaricheranno sulla Baia di Porto Conte con “nonchalance”. Che ne pensa assessore? Non è necessaria una coscienza ecologista per dire “Questo non si può”!!! – Anche gli abusi di Capoterra, paradossalmente, alla faccia dei “drammi ormai stagionali”, godranno del premio volumetrico. Intanto non costa nulla!!! Anzi è un sistema facile, che consente di saldare talvolta anche “debiti elettorali”. – E’ del mostruoso complesso sorto in mezzo alla natura a Is Arenas, impugnato per diritto comunitario e con condanna pecuniaria giornaliera dal 1999. Ma i lavori continuano e le condanne cadranno sulla Regione Sarda e non sull’autore della “grande opera”. Già! La Regione pagherà la sanzione per non aver contrastato l’abuso.Certo assessore, che male c’è? la colpa dev’essere di quel “paradiso verde” forse perchè “selvaggio” se per alcuni è possibile costruire senza concessioni edilizie né autorizzazioni paesaggistiche e se ora si prospetta pure un “bosco” di pale eoliche! Intanto sempre di “bosco” si tratta! E’ su questi “paradossi della vergogna” che i sardi, e in prima fila i “senza tetto” vi chiederanno conti. Ricordo che le unità abitative esistenti in Sardegna sono tali da spettare 4 case adOgni sardo. Ndr! Non ci sono scuse per il nuovo cemento!Con l’Art 3, in maniera subdola si vuole continuare a fare uno spezzatino della Legge Urbanistica, dando agli immobili per i cosiddetti usi “Agro-Silvo-Pastorali” e “Residenziali” incrementi di volumetria all’interno delle normative dei 300 mt dalla linea di battigia ridotta a 150 mt per le isole minori.
In questo modo non dichiarando apertamente che si è favorevoli alla “cementificazione” scusate…”costruzione…”, come ci ha ben spiegato l’assessore, ricordandoci che il “Piano Casa” SA DA VENI’! e sicuramente “SA DA VENI’” con questi parametri per quanti sono alla ricerca del primo tetto: Diritto legittimo per ogni uomo.Ancora una volta si gioca a creare confusione, a mettere l’uno contro l’altro per poi far prevalere gli interessi della speculazione edilizia che non hanno nulla a che vedere con gli interessi delle attività produttive sopraccitate.Per come stanno le cose, l’assessore potrebbe davvero lanciare uno slogan: “Vuoi fare un abuso? Beni in Sardinia – la RAS te lo sana”.Queste prassi nelle colonie africane come in Sardegna, sono la norma, insieme all’arbitrio, alla prepotenza, ai soprusi contro i diritti elementari dei popoli, intanto riempiono tasche e pance, e nel nostro caso arricchiscono “printzipales” e “ascari di Arcore vari” pronti ad ogni avventura.Prima o poi con i sardi dovrete fare i conti.E intanto se davvero vogliamo parlare di “Piano Casa”, anche da un punto di vista didattico e storico, può tornare utile andare a vedere e a studiare il primo grande “Piano Casa” di Fanfani. Che in 4 anni (49 – 63) ha costruito 2800 unità abitative. Un “Piano Casa” che vide attraverso un concorso di idee, la partecipazione di grandi architetti che seppero coniugare la funzionalità con l’estetica del manufatto e dei contesti in cui sorgevano.
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