Piano Casa – 06/10/2009 dichiarazioni di voto
dichiarazione di voto 2 min. per annunciare il voto a favore dell’emend. 184Il comma 6 rispecchia la subcultura del cemento e gli interessi di pochi privati a discapito della valorizzazione della cultura, della storia, del patrimonio artistico che fa parte dell’identità del nostro popolo.Questo comma è in armonia con il vostro progetto di consumare l’ambiente e cancellare la memoria storica dei sardi. Visto il nostro impegno per la salvaguardia dei centri storici, porto il “caso simbolo” del Palazzo Aymerich del centro storico Castello di Cagliari.Si tratta di un’opera architettonica di pregio dell’architetto Cima e poggia su strutture medievali, ma essendo stato danneggiato in parte da bombardamenti del ’43, oggi rientra fra gli “spazi strategici” che si vogliono cementificare. Va recuperata la parte integra, con interventi di restauro e di conservazione. Nel palazzo è integrato anche un portico pubblico che congiunge due strade importanti del quartiere. La parte completamente distrutta dai bombardamenti e in parte dalle ruspe nel tentativo di abbatterlo definitivamente per poi costruire un palazzo nuovo, andrebbe liberata e trasformata in piazzuola godibile dalla popolazione e dai turisti. La memoria storica di un popolo non è di destra e non è di sinistra per cui io mi appello al senso di orgoglio che ciascuno di noi dovrebbe avere per riflettere con attenzione e con senso di responsabilità. Dichiarazioni sull’ Art. 2“E’ l’esaltazione dell’edilizia selvaggia” in una realtà dove l’ambiente è l’unica reale ricchezza.L’Art. 2 è un crimine che si sta consumando vergognosamente all’interno del governo dei sardi.Purtroppo ci troviamo di fronte al fascino perverso di un potere che usa il territorio per riempire “pance” e “tasche”.Certamente è triste, seppur comprensibile, la demagogia dei discorsi di chi pur con contraddizioni lancinanti, si opponeva alla colonizzazione e alla privatizzazione dei diritti della propria terra e del proprio popolo e poi si appella alla coscienza individuale all’interno della massima assemblea dei sardi.Dev’essere colpa della crisi della politica, che oggi vuole che la gestione del bene della collettività si confonda con la gestione del pubblico, in nome del profitto per pochi: il “profitto del mattone”. In questa assemblea si fanno scelte politiche precise, scelte che incitano l’aggressione al territorio dietro l’incremento indiscriminato e illegittimo delle volumetrie.D’altronde il nostro territorio devastato a chi e a che cosa è funzionale, oltre che riempire tasche e pance?Il “deserto del cemento” torna utile ai progetti insani del governo italiano che ha fatto della Sardegna la pattumiera per i suoi prodotti peggiori: centrali nucleari – stoccaggio di scorie radioattive – poligoni militari etc. etc. il tutto con la benedizione del Centro Destra sardo.
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