Per noi Sardi non è un giorno di Festa
Comunicato Stampa
PER NOI SARDI NON E’ UN GIORNO DI FESTA
150 anni fa veniva proclamato lo Stato italiano. I Savoia dei Cavour e di Vittorio Emanuele II annettevano con un atto di forza e di imperio gran parte degli stati esistenti nella penisola, trasformando lo Stato sardo-piemontese in Stato italiano.
Di fatto lo stato sardo non esisteva già più come tale dal novembre del 1847, quando gli Stamenti rinunciarono alla propria sovranità e statualità per diventare sudditi dei Savoia.
L’idea di uno Stato federale, liberale, democratico e repubblicano sostenuta da Cattaneo, e in termini diversi da Mazzini e altri pensatori, veniva sconfitta dal modello monarchico, centralista e autoritario dei Savoia.
In questi 150 anni i sardi pur costretti dai Savoia, dal fascismo e in termini differenti dalla Repubblica italiana, al ruolo di sudditi, di briganti, di carne da cannone per le guerre, di emigrati non si sono mai arresi.
La nascita della Regione Autonoma della Sardegna, pur con mille contraddizioni e tradimenti ha rappresentato un atto di resistenza dei sardi ai soprusi subiti e ai domini imposti. I 60 anni dell’ Autonomia si sono consumati sotto gli occhi di tutti, creando ricchezze per pochi, nessuna possibilità di sviluppo autonomo e compatibile con il territorio per i sardi, distruzione delle economie tradizionali e nuove servitù, da quelle industriali a quelle militari.
Oggi il governo italiano ci impone, come novità, di sostenere un federalismo che ammantato da un falso decentramento “federalismo fiscale e comunale”, impone in termini nuovi il dominio coloniale del Nord sul resto dell’Italia eliminando qualsiasi forma di autonomia, compresa quella della Sardegna, seppur con le sue pesanti contraddizioni.
Lo Stato italiano, non ci ha traditi, ma continua a imporci il suo nuovo dominio coloniale in quanto la Sardegna non è storicamente Italia. La stessa vertenza sulle Entrate a tutt’ora irrisolta, non è che un esempio di una lunghissima storia di soprusi, di privazioni e di espropriazioni a danno del popolo sardo.
Oggi è tempo che i sardi si riapproprino e gestiscano le proprie risorse economiche, culturali, sociali e politiche, esercitando la nostra Sovranità nel nostro territorio e intraprendendo con ciò un percorso pacifico e democratico di costruzione della nostra Indipendenza Nazionale.
Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia non può essere per noi sardi un giorno di festa.
Cagliari, 17 Marzo 2011
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale
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