In merito a quanto sta avvenendo nel quartiere Castello a proposito dei lavori in corso sulle rovine del Palazzo Aymerich, sostengo che il grido d’allarme lanciato dagli abitanti del quartiere, dal Gruppo d’intervento giuridico, dagli Amici della terra e da tutti gli ambientalisti, non sia da sottovalutare.
Le gravi preoccupazioni vertono su un anomalo intervento di demolizione all’interno delle mura dello stabile.
L’edificio, compreso il suo portico Laconi (che metteva in comunicazione la via La Marmora con la via dei Genovesi), come testimoniano i muri portanti poggia su strutture architettoniche medievali. Inoltre i segni d’ispirazione neoclassica dell’intervento dell’architetto Cima sono ancora visibili nei ruderi ancora esistenti.
Le bombe del ’43 distrussero tutto il lato sud del palazzo. Nel lato nord di via La Marmora è rimasto integro il piano terra, così pure sono rimasti integri il piano terra e il primo piano nel lato di via dei Genovesi. Quindi si salvarono reggendo al peso delle macerie i locali coperti a volta. Così certificano recenti studi.
Ma questi locali dotati di copertura a volta, perfettamente integri, devono essere abbattuti anche questi o fanno parte della componente da preservare in quanto elementi della struttura dell’edificio e della memoria storica cittadina?
Ci si chiede con preoccupazione a cosa siano dovute le irregolarità come la mancata esposizione (imposta dalla Legge) del cartello indicante i lavori in corso, il quale a tutt’oggi non è stato esposto con scuse pretestuose. E’ stato detto “non si sa dove metterlo”. Ma non ci sarebbe spazio sulle imponenti mura del palazzo? Oppure queste mura devono essere abbattute?
Castello rappresenta forse il bene maggiore di Cagliari. E’ la città fortificata che ha mantenuto dal ‘200 ad oggi la sua tipologia e la sua configurazione architettonica, nonostante i danni della guerra e degli “uomini”.
Il richiamo dei cittadini, di associazioni culturali, sociali, economiche e delle forze politiche per la salvaguardia del cuore storico di Cagliari, va appoggiato con un’opera di controllo preciso da parte di tutti e in primo luogo dagli enti preposti come il Comune.
Al sig. Sindaco dott. Emilio Floris
All’Assessore all’Urbanistica ing. Giovanni M. Campus
INTERROGAZIONE URGENTE
INTERVENTO DI DEMOLIZIONE NEL PALAZZO AYMERICH
Dopo aver verificato personalmente che nel Palazzo Aymerich, sito nel quartiere Castello (tra la via La Marmora e la via Genovesi) sono in corso interventi di abbattimento di strutture di pregio, come le volte a botte dei locali che hanno resistito ai bombardamenti dell’ultima guerra.
Essendo seriamente preoccupata sulla qualità d’intervento tendente a cancellare e a stravolgere le strutture murarie e la stessa memoria dell’edificio e del quartiere, in nome forse di un pericolo di crollo delle strutture stesse o di qualche parte
CHIEDO
Al Sindaco, all’Assessore all’Urbanistica, agli uffici competenti, un intervento urgentissimo in modo da bloccare l’operazione meramente speculativa e vergognosa in corso, che nulla ha a che vedere con il restauro, il ripristino e la conservazione dello stabile stesso, né con il doveroso e sempre tardivo sgombero delle macerie della guerra e la messa in sicurezza delle strutture restanti, problema tutt’oggi esistente nel quartiere.
Il Palazzo Aymerich è uno stabile di valore storico, su un impianto medievale con i successivi interventi dell’architetto Cima, dove qualsiasi tipo di restauro e di intervento prevede la conservazione e la salvaguardia delle strutture esistenti.
Alla luce dell’allarme da parte degli abitanti del quartiere, di associazioni ambientalistiche e giuridiche
CHIEDO
che vengano interrotti immediatamente i lavori di abbattimento delle strutture interne ed esterne e che venga avviata una verifica urgente da parte degli uffici competenti in modo da verificare:
1. Lo studio della corrispondenza delle strutture esistenti con i progetti originali o con parte di loro;
2. Lo studio delle strutture esistenti con il progetto di modifica presentato dalla proprietà;
3. Lo studio della congruità del progetto stesso con la preservazione del bene storico e del recepimento dei vincoli previsti sul manufatto, in quanto sito in area vincolata del centro storico cittadino.
L’urgenza è motivata sia per evitare i danni alla proprietà, sia per dare risposta all’allarme crescente fra i cittadini, che per l’ennesima volta si sentono defraudati ed esclusi nel loro stesso quartiere.
Claudia Zunchededu
Consigliera del Psd’Az
(Gruppo Socialista e Sardista)
Cagliari 11/12/2006
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