Ottana: nube di polvere nera ed oleosa tinge le pecore e le campagne. Quale catastrofe?
Consiglio regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta sulle cause della sostanza nera che ha ricoperto le aree intorno a Nuragugume e Ottana fra la notte del 14 e 15 aprile 2013 e sulle iniziative che la Regione Autonoma della Sardegna intende intraprendere per far fronte ai gravi danni economici e ambientali registrati in queste aree
– ad oggi sono ancora poco chiare le circostanze in cui ben 15 giorni fa, e più precisamente fra la notte di domenica 14 e lunedì 15 aprile, è stato registrato un forte boato proveniente dalla centrale elettrica di Ottana e il ritrovamento, avvenuto la mattina, di uno spesso manto di polvere nera e oleosa da parte degli abitanti su una vasta area intorno allo stabilimento industriale e non solo, visto che la fuliggine è stata rinvenuta fin dalle primissime ore del mattino dagli allevatori e dagli agricoltori di Ottana e Noragugume, che infatti sono stati i primi a denunciare la presenza di una sostanza scura, densa ed oleosa sul manto di centinaia di pecore e sul manto erboso dei pascoli sulle campagne della zona;
– sebbene fin dall’inizio i cittadini, gli allevatori e i pastori abbiano confermato che il rinvenimento di tale sostanza è seguito al boato notturno, che ha fra l’altro provocato allarme e paura fra la popolazione locale durante la notte, ad oggi non sono ancora state chiarite le cause di tale incidente, sollecitate anche dai sindaci dei paesi colpiti, fortemente preoccupati sia per la salute pubblica-ambientale, sia per le aziende che hanno subito e stanno ancora subendo ingentissimi danni: l’unica giustificazione di cui si dispone, ma che a quanto pare sarebbe ufficiosa e non ufficiale, sarebbe il mal funzionamento della valvola di sicurezza di una caldaia della centrale elettrica;
– In data 25 aprile si è appreso che dai campionamenti di polvere nera eseguiti dall’ARPAS nelle campagne di Ottana e Noragugume, sarebbero state trovate tracce di idrocarburi alifatici-carbonio 20 e 30: sostanze inquinanti riconducibili alla categoria del petrolio, notoriamente pericolose per la salute, anche se oggi, è difficile stabilirne l’entità;
– questi primi esiti sono a tutt’oggi ufficiosi e del tutto parziali, pertanto soggetti a ulteriori verifiche e conferme, soprattutto in merito alle conseguenze che queste sostanze possono avere sulla salute dell’uomo e degli animali;
– nonostante le prime rassicurazioni pervenute dall’ARPAS, proprio a causa dei potenziali rischi da esposizione a tali sostanze, mentre proseguono i campionamenti e le indagini di laboratorio, sono stati posti sotto sequestro cautelativo sette aziende, circa quattromila capi di bestiame, oltre 1500 litri di latte e 360 ettari di terre agricole e da pascolo fra Noragugume e Ottana, anche se non è da escludere che l’estensione delle aree interessate possano essere ancora più vaste per l’azione dei venti cui è esposta quella fascia di territorio;
– tali restrizioni, legate all’attività industriale di Ottana, incompatibile con la vocazione di quelle aree della Sardegna, ancora una volta condannano a un pesante arresto l’economia tradizionale agro-pastorale;
Tutto ciò premesso,
Si interroga il Presidente della Regione, l’Assessore alla Difesa dell’ambiente, l’Assessore all’Agricoltura, l’Assessore alla Sanità, l’Assessore all’Industria per sapere
1. Di quali dati ufficiali dispongano in merito al fenomeno della nube nera, che durante la notte tra il 14 e il 15 aprile ha ricoperto le aree fra Noragugume e Ottana;
2. A che punto siano le indagini di laboratorio sulle sostanze in esame, e alla luce dell’incomprensibile e preoccupante ritardo di fronte all’emergenza, non ritengano necessario il coinvolgimento di altri laboratori ed eventualmente dell’Università;
3. Se abbiano predisposto interventi urgenti mirati a far fronte al danno economico e ambientale registrato in queste aree e soprattutto dalle aziende agro – pastorali sottoposte a sequestro preventivo da settimane;
4. Se per tali aziende, già profondamente penalizzate dalla presenza dell’industria pesante del polo di Ottana, siano previsti risarcimenti per i danni subiti, anche in base al principio di “chi inquina, paga”;
5. Da chi verranno sostenute le spese per le attività di bonifica che saranno necessarie per riportare alle condizioni originarie le terre deturpate dalla sostanza incriminata, indipendentemente dall’esito di tossicità o meno degli esami dell’Arpas;
6. Quali siano, ad oggi, i dati che emergono dalle attività di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico presso le aree intorno al Polo industriale di Ottana.
Cagliari, 30/04/2013
Claudia Zuncheddu
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