Nuova Discarica Cacip – Capoterra e Uta INSORGONO – Nessuno ignori la volontà popolare
Allusioni pesanti contro gli amministratori a Capoterra: “la nuova discarica del Cacip in cambio di qualche privilegio personale, così come una certa tradizione vuole ed è dimostrabile”.
Nella Seduta consiliare del comune di Capoterra del 7 ottobre, progettisti, tecnici della Regione e amministratori hanno presentato pubblicamente, ancora una volta, il progetto della discarica da installare a meno di due chilometri dalla Casa Circondariale di Uta, dalla Comunità di recupero di tossicodipendenti e in prossimità dei centri urbani densamente popolati come Uta, Capoterra e hinterland.
Anche in questa occasione c’è stata una grande partecipazione della cittadinanza di Capoterra, di Uta e dintorni, con in testa i Comitati spontanei che hanno ribadito in modo forte e unanime il NO ALLA DISCARICA.
Sulla gestione dei rifiuti è tempo di promuovere e sostenere Politiche virtuose ed ecosostenibili che rispettino l’ambiente e la salute delle collettività. Capoterra ha già dato e nessun’altra sede del territorio sardo si deve più sacrificare sull’altare dell’inquinamento, degli interessi delle multinazionali, delle lobby dei rifiuti, di cricche di faccendieri e delle connivenze della Politica locale e Regionale. L’alternativa, proposta dalle collettività, è quella orientata verso la politica di “Rifiuti zero” con ridotta produzione di rifiuti, con l’incremento della differenziata e la pratica del riuso e del riciclo.
La Sardegna è tra le prime otto Regioni più virtuose in Italia per la raccolta differenziata, per cui, naturalmente dovrebbe dismettere in modo progressivo gli inceneritori e le discariche già esistenti. Con queste politiche virtuose di riciclo e recupero, com’è possibile giustificare da parte della “casta Politica” il potenziamento e l’incremento di inceneritori come quello di Tossilo e Macchiareddu?
Su queste vicende sono molto gravi le responsabilità della Politica locale e regionale che invece, contro la normativa e la tendenza europea alla dismissione di inceneritori e discariche, incrementa queste pratiche obsolete nella nostra Isola. Questo è il preludio per continuare e incrementare in Sardegna l’importazione di rifiuti con le ecomafie al seguito.
Tutto ciò al di là delle carenze progettuali della nuova discarica del Cacip…
Claudia Zuncheddu – SardignaLibera
ne hanno parlato:
Hinterland Cagliari: interviste
Casteddu online: Capoterra, no alla discarica e agli scambi di privilegi coi politici
Conferenza stampa Comitato No discarica Macchiareddu: “Chiediamo che il Comune di Cagliari dica No”
Sardinia Post: Nasce coordinamento contro discarica Cacip, la battaglia si sposta in Consiglio
Sardegna Reporter: Nuova discarica Cacip: nessuno ignori la volontà popolare
Unione Sarda 10/10/2015: Claudia Zuncheddu di Sardegna Libera pone l’accento sui rischi ambientali. «La Sardegna è tra le otto regioni più virtuose nel riciclo dei rifiuti – spiega Zuncheddu -non si capisce allora perché debbano sorgere nuove discariche e sia necessario potenziare gli inceneritori. Questo deposito sorgerà a poca distanza da centri abitati, da un carcere, e da una comunità per il recupero dei tossicodipendenti».
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