Noas de su Cumunu de Casteddu
Gei funti a frori.
I 50 anni di “Barbie”
L’orrenda bambola americana festeggiata dai Servizi Sociali del Comune diCagliari
con 12 mila €
L’iniziativa sulla promozione del “modello Barbie” così stupido e diseducativo per le nostre bambine, non può che indurci a riflettere sui Valori di una società in declino.
Ma c’è pure da riflettere di fronte alla drammatica crisi economica che vivono fasce sempre più ampie di cittadini cagliaritani. Sull’iniziativa per festeggiare “Barbie, icona delle donne emancipate”(Sa bregungia!) e “della bambina donna”, il Comune di Cagliari bene farebbe a fare una sana autocritica per la sua superficialità culturale e per la sua insensibilità nei confronti dei cittadini in difficoltà, molti dei quali non esiterebbero un solo attimo a convertire la “biondina americana” in pane e latte.
Ma i Servizi Sociali sperperare i soldi pubblici destinati agli asili e alle situazioni di disagio, pagando l’umiliante show dedicato aBarbie: emblema di una società americana inclemente che vuole le donne “consumatrici” e nello stesso tempo “prodotti di consumo”.
Mentre l’evento si commenta da solo, mi riemergono dall’”archivio del dimenticatoio”, precedenti iniziative indegne, dal convegno che inneggiava Scientology (vedi Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari), all’imbarazzante e vergognosa Gala & Teo… Manifestazioni tutte accomunate da sperpero di danaro pubblico e dal disprezzo per l’emancipazione della donna.
Ma visto che questa amministrazione di Centro Destra è così succube del fascino americano, mentre dovrebbe avviarsi ad un processo di “decolonizzazione” dei propri cervelli, la inviterei ad una seria riflessione sull’America di ALCOA. Quella che ha depauperato le risorse dei sardi, consumato e avvelenato l’ambiente in nome di un’occupazione che poi viene negata.
Claudia Zuncheddu
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