No est prus tempu de dromiri. Est tempus de batallas po in sardus!!
La Giunta Regionale di Centro Destra, oltre le “promesse gratuite” con la sua “cultura cinica e feroce del saccheggio ambientale” non perde tempo e con una delibera del 19/05/09, in materia di concessioni demaniali, emana nuove norme per agevolare la concessione di oltre 40 mila ettari di aree litoranee sarde da destinare a villaggi turistici e ad alberghi. Più stelle avranno più parti di arenile occuperanno.Tutto ciò in barba alle aree di pregio ambientale che oltre ad essere sino ad oggi usufruibili gratuitamente dai cittadini, sono siti di importanza comunitaria (S.I.C.) inseriti nella rete ecologica regionale, italiana ed europea, ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, esecutiva con D.P.R. n. 357/1997 e successive modifiche ed integrazioni (elenco regione biogeografica mediterranea approvato con decisione Commissione europea n. 3261 del 19 luglio 2006 in G.U. CE n. L259 del 21 settembre 2006); Noi riteniamo che i beni ambientali non possono essere privatizzati.Tutti i cittadini hanno diritto all’uso responsabile e gratuito del mare e delle spiagge.Per la tutela di questo nostro patrimonio, unica e reale ricchezza per i sardi, l’interesse pubblico dev’essere sempre prioritario rispetto all’interesse privato.Chiediamo che la Giunta regionale revochi la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009. Claudia ZunchedduConsigliera Regionale Rossomori
Al Presidente della Regione autonoma della Sardegna,all’Assessore degli Enti locali, Finanze, Urbanistica della Regione autonoma della Sardegna,premesso che – con la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 la Giunta regionale ha emanato le nuove norme di indirizzo per il rilascio delle concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative o il rinnovo delle esistenti in favore delle strutture ricettive, foriere di forti rischi di degrado ambientale e di non corretto mantenimento dell’uso pubblico delle spiagge della Sardegna. Per l’applicazione è sufficiente che le spiagge siano lunghe almeno 250 metri lineari (vanno considerati anche gli scogli?) e che non si superi il 50 % della lunghezza della spiaggia medesima.Se si tratta di alberghi o villaggi turistici situati fra gli 800 e i 1500 metri dalla battigia marina, avranno 5 metri quadrati di ombra per ciascuna camera. Se sono entro la fascia degli 800 metri dalla battigia marina, avranno ben 7 metri quadrati per ogni camera, se di categoria fino a tre stelle, o, addirittura, 9 metri quadrati d’ombra, se di categoria superiore alle tre stelle.Il tutto fino ad un tratto di 50 metri lineari lungo la battigia, ed il resto in profondità. Ad esso si aggiunge lo spazio per torrette di avvistamento ed altri servizi ed un bonus in più per servizi ludici se si tratta di strutture ricettive con più di 1500 posti letto. La concessione demaniale avrà una durata di sei anni (legge n. 494/1993), anche in assenza del necessario piano di utilizzo dei litorali – P.U.L., di competenza comunale. Una stima necessariamente approssimativa vede in oltre 40 mila ettari le aree litoranee potenzialmente oggetto di tali concessioni demaniali; – le concessioni demaniali in argomento andrebbero ad interessare fortemente numerosi siti di importanza comunitaria (S.I.C.) facenti parte della rete ecologica regionale (a sua volta parte della rete nazionale BioItaly e dellarete europea Natura 2000), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, esecutiva con D.P.R. n. 357/1997 e successive modifiche ed integrazioni (elenco regione biogeografica mediterranea approvato con decisione Commissione europea n. 3261 del 19 luglio 2006 in G.U. CE n. L259 del 21 settembre 2006); – la valutazione ambientale strategica – V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali ed è disciplinata dagli artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni. La Regione autonoma della Sardegna ha opportunamente dato avvìo alle proprie competenze in tema con la deliberazione Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23 (allegati C, C 1 e C 2). La conclusione del relativo procedimento è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei suddetti piani e programmi. La citata deliberazione Giunta regionale n. 24/24 del 19 maggio 2009 ha evidente contenuto programmatico ed ha effetti diretti ed indiretti sugli ambienti costieri isolani.
Pertanto, interroga il Presidente della Regione autonoma della Sardegna e l’Assessore degli Enti locali, Finanze, Urbanistica della Regione autonoma della Sardegna, per le rispettive competenze, chiedendo se non ritengano opportuno – l’adozione – mediante nuova deliberazione di Giunta regionale – diprovvedimento di annullamento della predetta deliberazione Giunta regionale n. 24/24 del 19 maggio 2009, ai sensi dell’art. 21 octies della legge n. 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni per carenza di preventiva conclusione positiva del vincolante procedimento di valutazione ambientale strategica – V.A.S.– ovvero la revoca della predetta deliberazione Giunta regionale n. 24/24 del 19 maggio 2009, ai sensi dell’art. 21 quinques della legge n. 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni per nuova e più approfondita valutazione dell’interesse pubblico tutelato. Claudia Zuncheddu Con la condivisione di tutte le forze dell’opposizione
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