Nel Dna dei sardi il no ai loschi affari
Unione Sarda 26-07-2016
Articolo di Claudia Zuncheddu sulla biobanca ceduta agli inglesi
Nel Dna dei sardi il no ai loschi affari
La svendita a Londra dell’archivio genetico di 13 mila ogliastrini scuote le coscienze dei sardi. Che la mappa del nostro Dna, che racchiude i geni della longevità alla base di grandi rivoluzioni scientifiche, rischiasse di essere svenduta all’asta e che finisse chissà in quali mani e chissà per quali scopi, era da tempo nell’aria, ma nulla è stato fatto da chi poteva e doveva far sì che quel patrimonio restasse in Sardegna a disposizione dei nostri scienziati. Il senso civico ed etico dovrebbe indurre la Politica all’autocritica per l’insolente immobilismo.
Al di là degli intrighi che hanno accompagnato dal 2000 ad oggi la società SharDna, un progetto che avrebbe dovuto promuovere la Sardegna leader nel mondo per gli studi sulla biologia della specie, nonché per le soluzioni terapeutiche inerenti malattie di cui l’Umanità attende risposta, si è perso nei meandri degli affari e degli scandali. SharDna, passata anche nelle mani di don Verzé, forse è servita ad aprire le porte in Sardegna al San Raffaele, oggi Mater Olbia, l’ospedale privato del Qatar sul cui altare ogni giorno si sacrifica la Sanità pubblica sarda. Se questo può essere un successo per qualcuno, di certo non lo è per i sardi.
L’Ogliastra, con il suo patrimonio genetico che conserva il segreto della longevità e la soluzione a tanti problemi irrisolti dalla scienza, è un laboratorio naturale ed omogeneo che attrae il mondo scientifico ed i colossi della farmaceutica. Ciò pone il problema del perché di tanto disinteresse in Sardegna e del suicidio della sua emancipazione scientifica, culturale ed economica. Eppure essa è depositaria dei geni che potrebbero far svoltare pagina alla storia dell’Uomo e della sua evoluzione.
Il mondo parla di scienziati sardi, come del gruppo di ricerca del prof. Cucca, che di recente ha isolato i geni che regolano l’emoglobina, la concentrazione dei grassi nel sangue ed altri elementi che sorprendono la scienza. La Sardegna ha le carte in regola per accreditarsi come avanguardia nel mondo per la ricerca, com’è possibile che nulla sia stato fatto per evitare che la speculazione ed il denaro aggredissero anche il nostro sangue?
Il più grosso database esistente con 13 mila campioni di Dna, offerti dagli ogliastrini per la ricerca scientifica in loco con l’interazione costante delle popolazioni locali, a Londra cambia rotta senza che sia dato sapere ai sardi l’uso che si farà del loro sangue ed a quali scopi.
Il valore morale ed etico della nostra identità genetica induce i donatori dell’Ogliastra a negare ogni autorizzazione all’uso improprio ed alla speculazione biotecnologica del sangue e della mappatura cromosomica.
Claudia Zuncheddu
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