Mozione
SULLE OPERAZIONI DI BONIFICA E RIPRISTINO AMBIENTALE DELL’ARSENALE DI LA MADDALENA
Premesso che
– da quanto si apprende dal sito ufficiale del G8 Summit 2009(www.g8italia2009.it) riguardo alle operazioni di bonifica dell’area dell’Arsenale di La Maddalena:
“Prima di avviare le attività di costruzione e recupero pianificate, l’intera area dell’Arsenale è stata oggetto di accurate indagini ambientali. Le attività di bonifica vere e proprie sono iniziate alla fine di luglio del 2008 per concludersi dopo circa un mese e mezzo con la pulizia di 28 serbatoi e 20 vasche interrate e un bilancio di 62 mila tonnellate di materiali raccolti, il 21 per cento dei quali classificati come pericolosi perché contenenti amianto, idrocarburi o metalli. Nello stesso periodo oltre duemila autocarri e tre navi hanno fatto complessivamente la spola tra la Maddalena, la Sardegna e la Penisola per trasportare questi materiali presso impianti di smaltimento specializzati. Anche l’intero specchio d’acqua dell’Arsenale, un’area marina di circa 17 ettari, è stato interessato da interventi di bonifica, avviati a ottobre 2008 e terminati a maggio 2009. I lavori hanno fatto registrare un bilancio di 70 mila metri cubi di sedimenti dragati. Tutte le operazioni, sia a terra che in mare, sono state realizzate attraverso il supporto degli enti territoriali locali e con la supervisione dei tecnici del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”;
– altresì, dal PDF di presentazione dei lavori dell’architetto Boeri
(http://www.larist.it/larist), responsabile del progetto di restyling della struttura dell’ex ospedale militare di La Maddalena, si apprende quanto segue:
– riguardo alle operazioni di bonifica in generale:
L’operazione di bonifica e ripristino ambientale, infrastrutturale e paesaggistica portata a termine sull’isola non ha uguali in Italia per tecnologie applicate, tempi di attuazione e risultati ottenuti”;
– riguardo alla bonifica a mare:
“Un’area marina di circa 17 ettari, i lavori hanno fatto registrare un bilancio di 70 mila metri cubi di sedimenti degradati, rinasce grazie allo sforzo delle Amministrazioni centrali e locali e ai finanziamenti individuati in vista del grande evento del Vertice G8, spostato successivamente all’Aquila, è stato possibile, in tempi brevissimi (14 mesi), bonificare e mettere in sicurezza questo patrimonio naturale unico al mondo”;
– riguardo alla bonifica a terra:
“Con la pulizia di 28 serbatoi e 20 vasche interrate e un bilancio di 62.000 tonnellate di materiali raccolti, il 21 % dei quali considerati pericolosi perché contenenti amianto, idrocarburi e metalli. Trattamento e recupero dei sedimenti in vasca colmata costruita in loco e poi trasformata in una banchina portuale”;
Preso atto che
– dalla valutazione di tali dati, da ritenersi ufficiali in quanto provenienti dalle fonti direttamente responsabili dei lavori per il G8 della Maddalena (e tuttora reperibili nei succitati siti del G8 e del Progettista, fra l’altro aggiornati a seguito del trasferimento del G8 da La Maddalena a L’Aquila) emergono forti perplessità relativamente a quanto segue:
1) Nel corso della bonifica a terra risulta che siano state raccolte 62000 tonnellate nell’arco di tempo di un mese e mezzo (quindi 45 giorni, compresi i festivi). Ne consegue che sarebbero state raccolte 1377,77 ton. di rifiuti al giorno, di cui circa 289,33 (pari al 21%) risultano classificati “pericolosi” perché contenenti amianto, idrocarburi o metalli;
2) Sempre dai dati ufficiali risulta che nel suddetto periodo di 45 giorni, siano state impiegate tre navi per trasportare le 62.000 tonnellate di rifiuti. Ogni nave avrebbe quindi trasportato mediamente 459,25 ton. al giorno. Considerando che, come indicato nei dati ufficiali, in 45 giorni sono stati impiegati 2000 viaggi/autocarri per il trasporto dei rifiuti verso la Penisola, ne consegue che ne siano stati impiegati circa 45 ogni giorno (più esattamente 44,4), ovvero più o meno 15 per ciascuna nave. Ognuno di questi autocarri avrebbe quindi trasportato 30,6 tonnellate di materiali risultanti dalla bonifica.
– nei documenti citati si dichiara altresì:
1) che i rifiuti “pericolosi” e “speciali” dell’arsenale di La Maddalena siano stati prima portati in Sardegna per poi raggiungere il continente “presso impianti di smaltimento specializzati”;
2) che la bonifica a mare ha comportato il dragaggio di un’area marina di circa 17 ettari con 70 mila mc di sedimenti dragati in circa 7 mesi;
Tutto ciò premesso,
si impegna il Presidente della Regione e agli Assessori competenti
1) a fare chiarezza e riferire al Consiglio Regionale su:
– dove siano localizzati gli impianti di smaltimento nel Continente Italiano;
– la quantità e la tipologia di rifiuti che sono stati trasferiti per il trattamento;
– come siano stati trasportati i rifiuti;
– l’avvenuto smaltimento di rifiuti in Sardegna ed eventualmente su dove siano stati conferiti (a La Maddalena? nelle discariche di Porto Torres? in quali altre sedi del nostro territorio? )
4) a richiedere che sia resa disponibile la documentazione degli “enti territoriali locali” e dei tecnici del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare deputati alla supervisione;
5) ad acquisire e prendere visione delle planimetrie con l’esatta ubicazione delle aree interessate a questi lavori;
6) a riferire al Consiglio Regionale, sulla base di quanto affermato nel sito dello stesso progettista dell’opera, l’architetto Boeri:
– se risponda a verità il fatto che i sedimenti recuperati in mare siano stati seppelliti all’interno di una banchina portuale;
– se tali sedimenti siano stati analizzati e trattati preventivamente, e se, nel caso in cui non avessero subito alcun tipo di trattamento, non si configurino ipotesi di gravi irregolarità;
7) a verificare:
– se nei processi di bonifica sia stata coinvolta anche l’isola di Santo Stefano
– se l’area circostante sia stata anch’essa dragata e in che misura, ovvero se e che tipo di intervento è stato effettuato sull’ex approdo navale per i sommergibili USA.
8) ad acquisire adeguata e completa documentazione che dimostri in modo incontrovertibile che la o le Compagnie di Traghetti che hanno effettuato i trasporti dei rifiuti hanno effettuato realmente i viaggi dichiarati, ovvero tre viaggi al giorno, tenendo conto che si sarebbe svolti tutti in piena stagione estiva (da fine luglio a metà settembre) con un carico di 15 autocarri alla volta, diretti all’imbarco per Olbia o Porto Torres (tali tempi avrebbero compreso i tempi di carico dei mezzi con i rifiuti, quelli per il traghettamento, il viaggio fino al/ai porti di imbarco per la penisola, di trasferimento dal porto di sbarco al sito di smaltimento nella penisola, i tempi di scarico dei materiali e il rientro dei mezzi a La Maddalena).
Cagliari, 23 Marzo 2010
Claudia Zuncheddu – Radhouan Ban Amara – Adriano Salis – Giovanni Mariani
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