Mistero sull’Armamentario bellico a Santo Stefano
Interrogazione con richiesta di risposta scritta Zuncheddu – Uras – Ben Amara – Cugusi – Sechi sul trasferimento e la custodia di armamentario bellico custodito per 17 anni presso il Bunker di santo Stefano e successivamente trasportato su navi passeggeri dalla Sardegna a Civitavecchia
Premesso che:
– da quanto appreso dalle recenti fonti di informazione (in particolare dai quotidiani “La Nuova Sardegna” e “La Repubblica”), nel maggio 2011 un Sull’ingente carico di materiale bellico (già oggetto di importanti inchieste della magistratura sul traffico internazionale di armi) è stato trasferito da depositi sotterranei nell’isola di Santo Stefano, utilizzando navi passeggeri della Saremar e della Tirrenia, dalla Sardegna a Civitavecchia;- sull’enorme carico di armi in oggetto fu sequestrato nel 1994 nel Mediterraneo (30 mila fucili d’assalto Ak 47, 150.000 caricatori, 32 milioni di proiettili in calibro 7,62×33, 5 mila Bm 21 da 122 mm, 50 lanciatori e 400 razzi anticarro Rpg) perché destinato a rifornire il traffico clandestino di materiale bellico;
Sottolineato che
– dalla data del sequestro sino al maggio 2011, e quindi per ben 17 anni, questo arsenale sarebbe stato custodito nel deposito di Guardia del Moro, nell’arcipelago de La Maddalena, dove all’epoca attraccavano ancora sommergibili nucleari americani;
considerato che
– alla luce di quanto emerso dalla stampa recente e dall’inchiesta della magistratura in corso, non sono ancora chiare le ragioni per le quali siano stati autorizzati il trasferimento e la custodia delle suddette armi nel Bunker di Santo Stefano e successivamente il trasporto dalla Sardegna a Civitavecchia;- a partire dal 2005 sarebbe stato predisposto un ordine di distruzione dello stesso armamentario che però non ha mai avuto esito;
– L’arsenale nel maggio 2011 nonostante il suddetto ordine di distruzione era ancora presente nello stesso Bunker, e poi trasferito fra i giorni del 18 e del 20 dello stesso mese prima con traghetto Saremar dal deposito di Santo Stefano fino alla Maddalena e, successivamente, su una nave Tirrenia con 700 passeggeri sulla linea Olbia – Civitavecchia;
Tutto ciò premesso,
Si Interroga Il Presidente Cappellacci e la Giunta Regionale per sapere :
1. Se fossero a conoscenza dei suddetti fatti;
2. Se sia lecito per le istituzioni italiane e per la RAS l’uso di navi passeggeri per il trasporto misto di persone e di imponenti armamentari di guerra dalla Sardegna alla penisola; In tal caso, quali siano le norme che regolano i suddetti trasporti;
3. Quali iniziative intendano prendere o abbiano già intrapreso, per fare chiarezza sulla vicenda in oggetto;
4. Per quale scopo, le armi sequestrate 17 anni fa siano state trasferite proprio in Sardegna e perché non sia stato eseguito l’ordine di distruzione predisposto nel 2005;
5. Se è stato condotto in questi 17 anni un monitoraggio sul sito interessato, visti i gravissimi rischi a cui è stata sottoposta tutta la popolazione in quanto quella stessa area è stata interessata da delicate attività militari, quali quelle appunto dei sommergibili nucleari americani;
6. Da quali istituzioni siano stati autorizzati il trasferimento e la custodia delle suddette armi nel Bunker di Santo Stefano;
7. Da quali istituzioni è stato autorizzato il recente trasferimento delle armi attraverso navi passeggeri dal deposito di Santo Stefano alla Maddalena e successivamente, su una nave Tirrenia con 700 passeggeri a bordo, sulla linea Olbia – Civitavecchia;
8. Se le istituzioni, responsabili del suddetto “traffico” dalla Sardegna alla penisola, abbiano preso in considerazione il pericolo a cui i passeggeri sono stati esposti durante il trasporto e quali siano le ragioni per le quali non siano stati informati;
9. Quali siano le misure di sicurezza disposte dalla normativa vigente in merito e se queste siano state poste in essere e rispettate;
10. Se le autorità, trascorsi 6 anni dall’ordine di distruzione dell’armamentario, abbiano acquisito da parte del Ministero della Difesa tutte le informazioni necessarie circa i rischi del materiale rimasto inesploso.
11. Quale sia stato il ruolo della RAS nella gestione di tutta l’operazione in questi anni, dallo stoccaggio a Santo Stefano delle armi sequestrate, al recente trasferimento del suddetto armamentario dalla Sardegna alla penisola.
Cagliari, 13 Luglio 2011
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