Ma l’Assessore Liori è solo confuso oppure…
Risposta dell’ Assessore alla Sanità all’interrogazione depositata in Consiglio Regionale il 19 Giugno 2009 sul monitoraggio del Poligono di Quirra
(per l’interrogazione clicca qui www.consregsardegna.it/XIVLegislatura/Interrogazioni/Irg0053.asp)
In riferimento all’interrogazione di cui all’Oggetto ed ai fini di una più agevole comprensione di quanto si andrà esponendo, si ritiene utile fare una breve premessa introduttiva ai successivi argomenti trattati.
Il 28/04/2008, con decreto del Ministero della Difesa, è stato costituito, in base alla Legge 27/12/06, n. 296, il Comitato misto Territoriale di Indirizzo (CIPT) per l’espletamento del monitoraggio ambientale e sanitario nella aree adiacenti il Poligono di tiro Interforze del Salto di Quirra.
Tale Comitato, presieduto dal Comando Militare, è rappresentato da militari, dai Presidenti delle Province e dai sindaci del territorio, da rappresentanti delle ASL di Cagliari e Lanusei e dai rappresentanti delle ASSOCIAZIONI “Gettiamo la Basi” e “Pari Opportunità”.
Risulta, inoltre, sulla base delle notizie avute dall’ARPAS, che in data 10/10/08 gli Assessori della Difesa dell’Ambiente e della Sanità, al fine di supportare i rappresentanti del Comitato Territoriale di Indirizzo, hanno costituito un “Comitato di Coordinamento Regionale” nel quale sono presenti rappresentanti dei due Assessorati, delle ASL e dell’ARPAS. Di tale provvedimento non esiste alcuna documentazione degli atti di questo assessorato.
Il 4/12/08 è stata costituita la Commissione Tecnica Mista di Esperti (CTME) per l’espletamento delle funzioni di indirizzo, coordinamento, verifica, confronto e supervisione delle attività di monitoraggio e misurazione. La Commissione è rappresentata da due tecnici nominati dal Ministero della Difesa ed altri nominati dell’Assessorato dell’Ambiente, dai Comuni di Villaputzu e Muravera, dai Comuni di Perdasfogu e dell’Ogliastra e dalla ASL 8 di Cagliari.
Di fatto, quest’ultima Commissione prevista tra l’altro dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 Aprile 2008, ha sostenuto il precedente “Comitato di Coordinamento Regionale”.
Si passa quindi a fornire
Punto 2. E’ opportuno precisare innanzitutto che nell’area del Poligono Militare non sono mai state riscontrate fino ad oggi contaminazioni che consentano di qualificare tali aree come siti da bonificare.
Nel 2001 il PMP della ASL 8 di Cagliari effettuò dei campionamenti di suolo in alcune aree del Poligono per la ricerca di uranio impoverito e di metalli pesanti, ma l’unica contaminazione da arsenico e metalli pesanti venne rivenuta nell’area della miniera dismessa di Baccu Locci, esterna all’era del Poligono.
Successivamente, negli anni 2003 – 2004, il Ministero della Difesa commissionò all’Università di Siena, che aveva già eseguito studi analoghi sui Balcani, un approfondito studio geochimico dell’area del Poligono, che non rilevò presenza di contaminazioni, eccetto nell’area della miniera di Baccu Locci.
Nel 2007, a seguito di richiesta da parte della Commissione Parlamentare d’inchiesta, l’Azienda ASL n.8 di Cagliari costituì un gruppo di lavoro in cui era presente anche il PMP, successivamente costituito in ARPAS, che propone un piano di campionamenti per la ricerca di uranio impoverito e di metalli pesanti nelle diverse matrici ambientali (suoli, acqua, licheni) nelle zone dell’Altopiano di Quirra, una valutazione dell’eventuale esposizione ad uranio impoverito della popolazione residente o attiva per motivi lavorativi sull’altopiano e degli animali da allevamento. La proposta prevedeva anche una valutazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici della popolazione residente nelle aree limitrofe ai poligoni.
A tale attività non è stat dato seguito poiché il Ministero della Difesa ha predisposto in proprio un Piano di Monitoraggio Ambientale, utilizzando l’apposito finanziamento previsto dalla L. n. 296/2006; con affidamento dei lavori previsti tramite una gara d’appalto ad evidenza pubblica.
E’ stato più volte ribadito dai rappresentanti del CIPT e del CTME che sarebbe opportuno un coinvolgimento dell’ARPAS per le sue funzioni di verifica, controllo e validazione delle attività di monitoraggio ambientale, ma non è mai stata formalizzata da parte del Comando Militare alcuna richiesta.
L’ARPAS è stata invitata a partecipare alla presentazione dei primi risultati delle attività di monitoraggio da parte delle aziende aggiudicatarie, tenuta nella Base di San Lorenzo il 4/06/09.
Pur trattandosi di un’attività di monitoraggio ambientale di tipo volontario, svolta in aree di competenza del Demanio militare del Poligono e non avendo l’Agenzie titolo per intervenire direttamente (non essendovi i presupposti di contaminazioni conosciute), in tale occasione è stata comunque ribadita, da parte dei rappresentanti dell’ARPAS, la disponibilità a eseguire attività di controllo e validazione, se formalmente richiesto da parte degli enti competenti.
L’ARPAS, in mancanza di riconoscimento in qualità di controparte, non è attualmente in grado di poter svolgere il ruolo ipotizzato dal CIPT e dal CTME ed interloquire con le Aziende aggiudicatarie degli appalti, sia in fase preliminare di elaborazione del Progetto esecutivo delle indagini, sia in fase operativa, con eventuali azioni di verifica, controllo e validazione.
Punto 3. Dalle notizie ricevute dall’organo tecnico sanitario (ASL n. 8 di Cagliari) si può affermare che il “Piano di monitoraggio” avviato dal Ministero della Difesa presenta indubbiamente dei limiti, già evidenziati nell’ambito del Comitato Territoriale, ma si ritiene comunque che i risultati dell’indagine ambientale in corso di esecuzione nel Poligono interforze del Salto di Quirra potranno costituire una utile base conoscitiva per le seguenti attività:
- Caratterizzazione di dettaglio, anche limitata a porzioni del territorio, nella aree in cui le indagini in corso restituissero la presenza di inquinanti sopra le concentrazioni previste per legge per la definizione di eventuali misure di bonifica e/o messa in sicurezza;
- Monitoraggio ambientale all’interno del PISQ, anche supportata da un apposito sistema di gestione ambientale ISO 14001 o EMAS;
- Eventuale costruzione di una rete di monitoraggio pubblica per le aree limitrofe al Poligono, supporto indispensabile anche per il monitoraggio sanitario in corso di pianificazione.
L’organo tecnico per i problemi ambientali (ARPAS) precisa dal canto suo di conoscere i Capitoli Tecnici e le proposte operative delle Aziende aggiudicatarie, che in linea di massima sembrano essere adeguate, ma non è a conoscenza dei progetti esecutivi elaborati dalle stesse a seguito delle aggiudicazioni delle gare d’appalto gestite dalla NATA, per cui non è in grado di esprimere un parere definitivo, preciso e nmotivato sulla congruità tecnico-scientifica dei Piani di Monitoraggio.
Punto 4. Non si è a conoscenza del progetto di ricerca citato.
Punto 5. Non risultano indicati i riferimenti bibliografici della metodica per cui, pur non escludendo la validità dei metodi alternativi, si riteine preferibile l’utilizzo di metodi analitici certificati, laddove esistano, la cui validità sia condivisa dalla comunità scientifica internazionale.
L’Assessore
Antonio Angelo Liori
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