Lo Stato Italiano Impone Ai Sardi La “Nuova Servitù”: Il Metanodotto Galsi
Comunicato Stampa
SULLA QUESTIONE GALSINon ci meraviglia che il governo italiano, nella conferenza di servizi fra Stato, Regione ed enti interessati, abbia dato il via libera al progetto Galsi. Infatti non si è mai visto che i reali interessi dei sardi fossero tutelati dallo Stato italiano, così come, purtroppo, non è mai accaduto che la Regione Sarda difendesse realmente, al di fuori del gioco delle parti, i nostri interessi, la nostra ricchezza, l’economia e l’ambiente… 60 anni di Autonomia ne sono un triste ed attuale esempio.Non ci stupisce, che i padri e i figli di chi ha voluto e gestito il “sacco di Ottana”, promosso la “servitù industriale” del Petrolchimico, scialacquato i miliardi di due Piani di Rinascita, mettendo la pastorizia e l’agricoltura in ginocchio e in liquidazione, gioiscano e plaudano, naturalmente in modo italiano e bipartisan, per questa ”opera faraonica” che rischia di distruggere quello che resta della Sardegna, della sua economia e delle sue tradizioni, naturalmente, a detta loro, per “promuovere il progresso e la modernizzazione dell’isola”. Di fatto agevolano gli interessi delle multinazionali del settore e gli appalti miliardari per imprese e cooperative (ovviamente bipartisan) dell’Italia, come purtroppo la regola vuole che avvenga in Sardegna.Basta, con la speculazione sulla nostra povertà da parte di chi (pubblico e privati) l’ha generata e sapientemente gestita per renderci sempre più succubi al padrone di turno. Chi ha a cuore gli interessi della Sardegna, deve respingere con fermezza questa nuova servitù, propinataci dallo Stato italiano e dalle Multinazionali del gas, con la pesante complicità della RAS e di varie amministrazioni pubbliche locali, che per combattere la povertà cui ci hanno costretto, si accontentano di un tozzo di pane duro, senza opporsi a chi “distrugge i campi di grano”.Riprendiamo la lotta democratica e pacifica per difendere i diritti del Popolo sardo e lo sviluppo economico dei territori, rispettoso dell’ambiente e legato alle culture tradizionali agro-pastorali, al turismo eco-sostenibile e alla piccola impresa degli artigiani e delle professioni. Sono questi i settori in cui bisogna investire i finanziamenti pubblici, dando sostegno alle imprese e alle famiglie in modo da ricreare una economia diffusa nel territorio e portatrice di benessere, ricchezza e conservazione dei valori economici e culturali della Nazione Sarda.In tempo di crisi in cui si chiedono sacrifici, si sperperano più che mai, i soldi dei contribuenti sardi e italiani per le grandi e inutili opere distruttive delle economia e dell’ambiente, e portatrici di ricchezza per i “soliti noti della cricca”… la TAV è un esempio da non imitare. Claudia Zuncheddu Consigliera regionale Indipendentisas
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