Litra a una militanti sardista
SU PARTIDU SARDU ITA ACCABU EST FENDI? ANNUI DEPIT ANDAI?
Ciao Claudia Pibiri
Grazie per il sostegno politico e morale per la nostra comune causa. Leggo i tuoi interventi su politicaonline, li apprezzo e li condivido. Per il nostro Partito “così caduto in disgrazia” e per la causa del sardismo, queste nuove energie sono una grande speranza. Ma non chiuderemo la nostra lotta all’interno della “tomba” del Psd’Az o fra pochi intimi.
Il nostro obiettivo è un traguardo certo:
Naturalmente spacciando tutto ciò come un “nuovo sardismo”, sostenuto dall’ingresso di consiglieri regionali provenienti culturalmente e politicamente da quei lidi e come tali funzionali al progetto di svendita della storia del Psd’Az al Centro-Destra; purché si garantisca ai “soliti noti” qualche posto da assessore, da consigliere oppure un ente regionale.
Attenzione questi “personaggi ammalati di ingordigia” pur di raggiungere i loro scopi (squisitamente personali) nel momento in cui il PDL o chi per loro, dovesse pesarne la potenzialità elettorale in rapporto alle loro richieste, e dovesse mandarli “a raccogliere margherite…”, questi “disoccupati della politica” pur di avere “quel lavoro” sarebbero disponibili a tutto e al contrario di tutto, anche ad un accordo con gli “amici del Centro-Sinistra” e perché no anche con il loro “grande nemico” Soru.
Personalmente penso che questi “probabili futuri disoccupati della politica” oggi propendano per la prima opzione in quanto culturalmente naturale, salvo altri sondaggi elettorali. No si sciri mai!
Per chi non l’avesse ancora capito questo era ed è lo scopo del “commissariamento-truffa” di tutte le federazioni del Psd’Az. Quello di avere le “mani libere” (moto usato da questi dirigenti felloni) per qualsiasi opzione. Tutto alla faccia della democrazia del Partito, dei diritti dei militanti, degli iscritti e dei valori del sardismo.
Uno sguardo sull’ampio fronte dell’indipendentismo è cosa naturale e dovuta. La speranza per tutti noi è il superamento dell’attuale frammentazione delle formazioni politiche e l’apertura di un dibattito più ampio che tenga conto dei processi di globalizzazione degli scenari internazionali, e con i “disastri” che Berlusconi e il Centro Destra stanno compiendo in Italia, vedi scuola, sanità, economia.
Le convergenze su punti comuni, quindi su momenti organizzativi anche momentanei, è uno sforzo a cui tutti, come singoli o come facenti parti di strutture organizzate dobbiamo costruire.
Questa “casa” o ce la costruiamo noi, umilmente, mattone su mattone oppure nessuno può sostituirci in questo ruolo.
Le nostre diversità devono essere interpretate come ricchezza all’interno di una logica progressista e di autodeterminazione.
Bisogna superare i “complessi di primogenitura” e quelli da “primo della classe”, tutti freni che rallentano il processo di crescita verso un nuovo e più ampio movimento.
Il moto ”Centu concas – centu berritas” dobbiamo difenderlo dalla comune “interpretazione dispregiativa”, perché il pensiero e l’azione del singolo all’interno della collettività è alla base della democrazia. Ci pensi cosa sarebbe “Unu milioni de concas – unu milioni de berritas” su un obiettivo comune? est su bisu de unu movimentu chi siada portai a s’indipendentzia.
COSTRUIAMO questo dibattito fra di noi e con tutte le forze indipendentiste e progressiste. E’ una bella opportunità e non solo perché a noi militanti sardisti è stato negato il dibattito e il confronto politico all’interno delle sedi istituzionali del Partito, ma perché è l’unica prospettiva per la realizzazione dei “nostri sogni”.
“Is merisi” del Psd’Az, hanno coronato il loro “progetto mani libere” sopprimendo di imperio e illegalmente il diritto di confronto democratico nel nostro interno e lo hanno chiamato “COMMISSARIAMENTO di tutte le federazioni”. Naturalmente i “commissari illegittimi” non sono donne e uomini al di sopra delle parti ma “fedeli servi – guardiani della vigna”.
Un onorevole regionale, sempre e comunque sulla stampa autoproclamatosi “alfiere della democrazia e della libertà”, pur di “far tacere le voci libere” ha invocato il commissariamento come “necessario e salutare elettrochoc per il rilancio del Partito”. No scidi mancu ca custa “pratica psichiatrica” est proibia de sa Lei. Forza paris
Claudia Zuncheddu
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