L’equivoco: 75 milioni per le bonifiche dei poligoni militari sardi? non è vero
Al “tavolo tecnico su Quirra” con il Ministero della Difesa, i parlamentari sardi corrono il rischio di far la figura dei “creduloni e superficiali”.
Di fronte ai problemi legati alla Vertenza Sardegna, il Governo italiano continua a rispondere come se fosse in una falegnameria, creando ennesimi “tavoli tecnici” che non si chiudono mai. Sono i “tavoli degli inganni” in cui siede abitualmente una buona parte della classe politica sarda, che si accontenta di sedersi al tavolo, ed è spesso e volentieri la deputata, a far digerire ai sardi i “pasti avvelenati” decisi a Roma e secondo gli interessi di Roma, normalmente in contrasto con i nostri.
E’ la volta del recentissimo “tavolo tecnico-permanente” sul Progetto Quirra istituito tra il Ministero della Difesa e amministratori locali, che vanterebbe “75 milioni di euro per i prossimi tre anni” per le bonifiche del sito militare.
All’entusiasmo, fra l’indecoroso e il ridicolo, di alcuni parlamentari sardi, anche di opposizione, che esultano e ringraziano per la bontà del governo italiano per aver promesso 75 milioni di euro per i primi tre anni destinati alla bonifica del poligono di Quirra, si aggiunge pure la paura dei nostri sindaci che “i soldi di questo grande sogno” possano sfumare.
Ma questi nostri rappresentanti nel Parlamento italiano in quale dimensione vivono? C’è da chiederci con preoccupazione, quale ruolo attivo hanno avuto al “tavolo tecnico” istituito dal Ministero della Difesa sulla questione Poligono di Quirra? Questi parlamentari con quali argomentazioni e conoscenza hanno sentito, valutato e contrastato quel Ministero che di interessi in Sardegna ne vanta davvero tanti e tali da essere antagonisti agli interessi di noi sardi?
I 75 milioni di euro sono destinati a operazioni di bonifica non solo per i poligoni sardi, come i nostri politici hanno voluto intendere e farci intendere, ma anche per una decina di poligoni militari presenti nel territorio italiano. Spetterebbero, quindi, alla Sardegna poco più di 5 milioni di euro, paradossalmente giusto sufficienti per poter recintare le aree maggiormente inquinate del sito.
Quando si parla di bonifica del poligono di Quirra (coerentemente con le dichiarazioni del Comandante del Poligono di Salto di Quirra nel corso dell’audizione presso la Commissione d’Inchiesta Uranio Impoverito del Senato – 18 ottobre del 2005), si confonde volutamente l’intervento di rimozione in superficie di ordigni inesplosi con la bonifica reale che prevede nei capitolati la rimozione della terra sino a due metri di profondità per circa 14 mila ettari di territorio interessato dalle esercitazioni. In tali profondità possono essersi conficcati ordigni inesplosi. Le tecniche di bonifica certificate prevedono che le montagne di terra rimossa vadano lavate e l’acqua del lavaggio venga poi conservata in appositi cassoni metallici. Per l’operazione di decontaminazione del Poligono di Quirra secondo gli studi statunitensi riferibili alle bonifiche in corso nel sito militare di Vieques in Portorico (1/3 di estensione rispetto a Quirra), non bastano 600 milioni di euro e 30 anni di inteso e delicato lavoro.
Quindi i 75 milioni di euro (per bonificare 13 siti militari di tutta l’Italia, di cui 3 in Sardegna) sono una “miserabile e grottesca elemosina” che rischia di essere un’offesa per tutte le nostre donne e uomini, militari e civili, vittime di malattie gravi e di inquinamento del territorio dovuti all’attività di esercitazione e sperimentazione nei siti militari in Sardegna da cinquant’anni. Da ciò è chiaro a tutti che questi fondi sono “briciole insufficienti” ad affrontare e risolvere questi problemi e ancor meno a creare durature economie ecocompatibili e sostenibili dal territorio.
E’ importante che le popolazioni coinvolte in questo progetto, le amministrazioni locali e la RAS non cadano in questo inganno e facciano sentire con forza le “ragioni dei sardi” e la mobilitazione delle popolazioni smascheri questa “elemosina”.
Sulla “falsa vittoria” dei 75 milioni di euro da dividere in 13 poligoni sardi e italiani, voglio anche ricordare che il senatore modenese Mauro Bulgarelli, eletto in Sardegna con il partito dei Verdi e sardo per scelta, ha sempre combattuto contro le politiche governative coloniali italiane e le violazioni dei diritti dei sardi. Grazie alle sue battaglie il Governo italiano stanziò per le bonifiche dei siti militari sardi 25 milioni di euro, anche se purtroppo non arrivarono mai a destinazione, perché dirottati altrove, come consuetudine italiana.
Claudia Zuncheddu
Commenti