le donne occupano la miniera di Monteponi: NO al business delle bonifiche
Comunicato stampa 01/12/2014
La Sardegna non può perdere neppure un posto di lavoro
Solidarietà alle lavoratrici dell’ex Igea che occupano la miniera di Monteponi per protestare contro la Regione, per il mancato pagamento degli stipendi arretrati e per aver disatteso gli impegni presi per un piano di rilancio della società dell’ente sardo attualmente in liquidazione.
La società istituita per la messa in sicurezza delle gallerie, per gli interventi di bonifica delle vaste aree minerarie dismesse e inquinate, per la riqualificazione ambientale che avrebbe consentito la riconversione in un nuovo modello economico ecosostenibile ed ecocompatibile, risulta notoriamente implicata in scandali per lo sperpero di danaro pubblico, attuato dai suoi dirigenti e per le mancate bonifiche.
Della cattiva gestione e dello sperpero di fiumi di finanziamenti pubblici, da parte di un’azienda che fa capo all’Ente pubblico e del mancato rilancio di un piano economico che avrebbe restituito salute, decoro e bellezza all’ambiente di quei territori e occupazione per i cittadini, è la Regione Autonoma della Sardegna che deve risponderne.
La lotta delle donne per l’occupazione e per la sopravvivenza delle proprie famiglie è la conseguenza della scellerata gestione del bene pubblico, da parte di società pubbliche per cui, la Regione si assuma le responsabilità e dia risposte certe e immediate alle rivendicazioni delle donne che lottano per i propri diritti.
Non vorremo che dietro questa messa in liquidazione di una società pubblica si nascondesse da parte della Regione la volontà di privatizzare ed esternalizzare, ai soliti privati compiacenti, il business delle bonifiche dei siti inquinati.
Claudia Zuncheddu Sardigna Libera
Gigi Marotto Sardegna Sostenibile e Sovrana
Salvatore Lai Sardegna Pulita
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