La truffa di nome “Piano Casa III”
Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009 n. 4
Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica….
Tracce del mio intervento
Questo dibattito è talmente distante dalle emergenze reali in Sardegna che diventa imbarazzante persino intervenire. Mentre in Aula, stamattina, si parlava di “aria fritta”, a Masaina, nel Sulcis si consumava l’ennesimo sfratto forzato di un invalido e della sua famiglia, privandolo della casa, perché impossibilitato a rendere i soldi alle banche in quanto la crisi ha decretato la chiusura del suo ristorante.
Lo scopo principale a cui la maggioranza vuole arrivare con questa legge denominata impropriamente “Piano Casa”, è promuovere, sotto qualsiasi forma (dal Piano per il golf alle 3 edizioni del Piano Casa) la più becera speculazione edilizia, favorendo principalmente i grossi gruppi immobiliari e gli arricchimenti che si garantiscono sulle nostre coste, già in parte compromesse dal cemento, e sul nostro ambiente già pesantemente vilipeso da vecchie e nuove servitù industriali (dal Petrolchimico per arrivare al Galsi) e da servitù militari a tutti ben note per le conseguenze e i disastri che hanno generato sulla salute e sull’economia delle popolazioni limitrofe.
Per me personalmente, questa “legge delirante”, c.d. “Piano Casa” non è emendabile e come tale è da sopprimere integralmente.
Tuttavia sui numerosi emendamenti soppressivi, presentati da diversi consiglieri dell’opposizione, ritengo siano di necessità e di merito. Essi esprimono la volontà politica di collaborazione, nel tentativo di migliorare e arginare i danni della vostra proposta di legge… che ribadisco è scellerata e non salvabile dall’integrazione di alcun emendamento.
Questo voi del CD, lo chiamate ostruzionismo, ma si tratta di un dibattito democratico sabotato dalla vostra strategia ostruzionistica, fatta di silenziosi sospetti e di tanta fretta per non perdere chissà quale treno!
L’”Art 1 ter” rispecchia fedelmente lo spirito perverso di tutta la legge, una “legge sballata” che è l’esaltazione del’edilizia selvaggia; è peggiorativa delle precedente Legge 4, già fortemente contrastata da noi dell’opposizione; soddisfa solo ed esclusivamente gli appetiti dei soliti noti della speculazione immobiliare; ignora e prevarica i bisogni reali dei sardi “senza casa” e aumenta le volumetrie a dismisura. Siete arrivati addirittura a stravolgere i profili dei tetti dei nostri centri urbani, da quelli più piccoli alle grandi città; siete arrivati a proporre l’eliminazione della “verifica della coerenza delle volumetrie programmate con il contesto paesaggistico e ambientale di riferimento”. Distruggendo così il paesaggio urbano, rurale e delle coste, un patrimonio irriproducibile;
Questa legge, in nome del rilancio dell’edilizia, è tesa a cambiare in modo irreversibile i connotati identitari dell’isola e conseguentemente dei suoi abitanti;
In oltre 60 anni di Autonomia della Sardegna, con questa vostra legge, state prospettando il più massiccio e programmato assalto al territorio e all’ambiente, alle nostre coste, ai nostri centri storici, alle nostre città, alle nostre campagne, ai nostri boschi. Ovviamente, per attuare questo progetto di distruzione, avete bisogno di abolire qualsiasi regola buon senso.
Ecco perché il PPR, pur con i suoi limiti, disturba, e che da “strumento di difesa del territorio, regolando l’urbanistica”, è divenuto il nemico da abbattere, secondo le esigenze del far west che state promuovendo in cambio forse di un “piatto di lenticchie”.
Il tutto fuori non solo dalle regole dell’urbanistica e della tutela del territorio, ma anche fuori dalle norme di igiene pubblica, tanto care ad ogni civiltà e tanto attente a non far morire le persone di annegamento negli scantinati trasformati miracolosamente in “civile abitazione”… PURCHE’ SI VENDA….
Chiedo alla maggioranza che tenga in considerazione la giusta sensibilità manifestata dal collega Campus del PdL, proprio sulla irrinunciabilità al rispetto delle norme di igiene pubblica.
Dico questo in virtù dell’abitabilità di sottotetti e di scantinati che prevedete nella vostra legge, a prescindere dalle ricorrenti “emergenze idrogeologiche”, frutto anch’esse di precedenti speculazioni selvagge. Capoterra, Olbia, Pirri etc etc. insegnano.
Auspico che al più presto questo centro destra rinsavisca per iniziare a ragionare sulle emergenze reali dei sardi, trovando soluzioni serie e responsabili al problema del tetto, del pane e del diritto alla salute dell’ambiente e dei cittadini in Sardegna.
Claudia Zuncheddu – Indipendetistas
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