La Repubblica come Rete 4
La “grande stampa italiana” schierata sul bipolarismo italiano viola la legge sulla par condicio e crea disinformazione.
Alla Redazione La Repubblica
Eg. dott. Alberto Statera
Sul suo articolo apparso su La Repubblica del 27 aprile sulle imminenti elezioni comunali a Cagliari, è un vero peccato che nella sua volontà di informare e promuovere, discrimini ed escluda non rappresentando la complessa realtà cagliaritana.
Il preoccupante “berlusconismo trasversale”, mi perdoni, ma continua a dare i suoi frutti avvelenati anche attraverso articoli parzialmente corretti come il suo.
Sullo scenario politico cagliaritano, non ci sono solo i tre uomini, da lei considerati, candidati a sindaco (espressione di schieramenti figli della politica italiana), ma esistono altri candidati e altri schieramenti come ad esempio la stessa sottoscritta, a capo di una coalizione indipendentista e civica. Un evento storico di grande importanza in Sardegna.
Mi dispiace che un giornalista attento e sensibile come lei, di fatto, non sia informato sulla nuova e complessa realtà politica sarda e cagliaritana.
Questo metodo lo considero irrispettoso del diritto plurale all’informazione. E’ discriminante per chi nel gioco dell’alternanza fra centro destra e centro sinistra si pone come “alternativa nazionalitaria” ai partiti italiani che nei programmi, nei modelli di sviluppo e nella prassi (gestione del potere) si sovrappongono e si rassomigliano sempre di più escludendo la partecipazione popolare.
Questa alternativa è concreta, credibile e possibile nei progetti per la città, partendo dalla valorizzazione del ricco patrimonio identitario ambientale, culturale, storico, archeologico e della tradizione; preservandolo dagli speculatori dei centri storici, della necropoli punica di Tuvixeddu e dell’anfiteatro romano, nonché dalla militarizzazione forzata. Tutto ciò è una grande leva per l’occupazione dei singoli e per uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e della storia, delle piccole e medie imprese, taglieggiate da una imposizione fiscale insostenibile e in mano allo strozzinaggio legale di Equitalia e di altre società di riscossione facenti capo al comune.
Inoltre la informo che le donne candidate a sindaco, oltre la sottoscritta, sono tre.
Come Artizzu e come Zedda, sono una consigliera regionale. Con Zedda faccio parte del gruppo consiliare “SEL-Comunista-Indipendentistas”.
Il mio sentimento progressista e indipendentista, non da oggi, lega la mia militanza politica alla difesa dei diritti dei sardi a una vita sana, a un lavoro sicuro, a un ambiente che non uccida (da Quirra a Porto Torres, da Sarroch a La Maddalena, da Teulada al termovalorizzatore di Macchiareddu (vedi Tecnocasic e sua gestione consociativa) e al diritto dei sardi a scegliere liberamente e democraticamente il proprio processo politico di sovranità, di autodeterminazione e di indipendenza. Tutto ciò per creare realmente in Sardegna, al centro del Mediterraneo, un’isola e una nazione solidale, di pace e di benessere sociale ed economico.
Per conoscere le mie battaglie:
http://claudiazuncheddu.splinder.com
claudia.zuncheddu@tiscali.it“
Cell. 328 82 91 531
La saluto cordialmente
Claudia Zuncheddu
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