COMUNICATO STAMPA
Mentre la multinazionale Galsi lancia la sua propaganda sulla stampa sarda, la Regione Autonoma della Sardegna tace colpevolmente.
Come sarda e come rappresentante in Consiglio Regionale, sono indignata, per le dichiarazioni “disinformative” rilasciate nei giorni scorsi alla nostra stampa, da un fiduciario della società Galsi, che prevede la costruzione di un gasdotto che attraverserà tutta l’isola per portare il gas metano al Nord Italia e al Nord Europa, partendo dall’Algeria.
La multinazionale, rassicura i cittadini sardi, sul fatto che la costruzione del gasdotto con una centrale di pompaggio a San Giovanni Suergiu (circa 55.600 mq) e quella di compressione di Olbia (circa 190.000 mq) non apporterebbe modifiche sostanziali al paesaggio e a siti ambientali.
Con ciò si ignorano volutamente, le preoccupazioni manifestate dalle collettività, per i rischi che quest’opera comporterebbe, da quello idrogeologico, a quelli in caso di incendi, alla distruzione di siti archeologici, di siti faunistici protetti e di rilevanza europea, per non parlare dei fiumi che verrebbero deviati, dei boschi distrutti e delle terre sottratte all’agricoltura e alla pastorizia. Le dichiarazioni propagandistiche della società Galsi, tentano di delegittimare i Consigli comunali che hanno espresso la loro netta contrarietà al progetto.
Il gasdotto prevede l’occupazione gratuita di circa 30 milioni di metri quadrati della nostra isola, senza corrispondere alcun indennizzo o compensazione, considerando quindi il territorio sardo, come essi stessi definiscono: una “servitù di passaggio”. Il progetto non prevede, a spese del costruttore, nessuna sottorete di distribuzione del metano in Sardegna, vanificando il “miraggio” del dimezzamento del costo dell’energia.
Ancora una volta, come per il Petrolchimico negli anni 60, si impone un modello di “sviluppo economico innovativo e creatore di nuova occupazione”. Di fatto il disastro sociale e occupazionale, l’inquinamento dell’ambiente e i danni alla salute delle nostre popolazioni, prodotti da simili modelli, sono sotto gli occhi di tutti.
Non permetteremo più che gli interessi economici delle società multinazionali e di una politica connivente in Sardegna, prevalgano sugli interessi reali delle nostre collettività. Il popolo sardo ha il diritto di decidere quale deve essere la via per raggiungere il proprio benessere, e di quanta e soprattutto di quale energia ha bisogno per raggiungerlo.
Claudia Zuncheddu – Indipendentistas
Commenti