La “grande farsa” contro pastori e agricoltori
Consiglio Regionale – 11/11/2010 Sul DL 186/A
La discussione riprende in Aula dopo il “rito della democrazia formale” di qualche ora fa in V Commissione, dove a colpi di maggioranza e in trenta minuti si sono selezionati gli emendamenti, ovvero sono passati solamente quelli della maggioranza di CD. Un rito come spesso avviene, formale e privo di sostanza: una perdita di tempo. Peccato che per i disoccupati, per i pastori e gli agricoltori in crisi, come per tutti i precari sardi, queste “perdite di tempo” abbiano comunque costi sociali molto elevati.
Il Disegno di Legge 186, già volutamente nebuloso nella prima versione, viene presentato in Aula stravolto, quindi, si tratta di un edizione del Disegno di Legge sul quale il Consiglio Regionale è chiamato più che ad esprimere il proprio contributo per un progetto efficace e condiviso teso a contrastare la profonda crisi del settore agropastorale, a liquidare velocemente con una “alzatina di mano” un’”operazione-beffa” della Giunta.
Chiaramente siamo di fronte all’ennesima prevaricazione democratica all’interno delle istituzioni regionali. La Giunta così facendo esclude la massima Assemblea dei Sardi, annullandone le funzioni e competenze, quindi delegittimandola.
Per non ripetere quanto ho già denunciato nell’intervento di ieri (12 novembre) in Aula, aggiungo che in questa “grande farsa”, dove tutto viene stravolto per creare volutamente confusione e nascondere le malefatte e le proprie responsabilità, pongo una domanda semplice:
– La Giunta, Assessore Prato, visto che ha preso accordi chiari e specifici con il Movimento dei Pastori Sardi e con diversi sindacati del settore agricolo, quale di questi accordi intende onorare?
L’emendamento n° 1, come tutto il DL186/A, serve solo ad alimentare confusione e ad escludere i produttori a partire dai più fragili e deboli, quelli che ad esempio non aderiscono neanche alle OP e che non sono organizzati in cooperative: piccole imprese a gestione familiare con pochi capi di bestiame e grandi debiti. Questa è una realtà assai diffusa nel nostro territorio e certamente la prima ad essere discriminata, mentre sarebbe dovuta essere fra le prime ad essere sostenuta.
Il primo emendamento della Giunta, come tutti gli altri, è volutamente generico e immerso nelle “nebbie”, “nebbie padane”! Ma visto che dovrò votare, e il voto è un’assunzione di responsabilità, chiedo qualche piccola delucidazione: – ad esempio sulla ‘relazione fra il pagamento del “latte a qualità” e l’intervento da voi proposto’. Quali sono i criteri? E’ palese il vostro senso di irresponsabilità e con la vostra confusione voluta state decretando la morte delle nostre economie tradizionali per tutelare gli industriali.
E’comunque chiaro che nel 2010, contrariamente alle promesse fatte, non ci sarà alcuna possibilità di erogare fondi a nessuno. Dove sono i soldi per i pastori? Dite la verità.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale Rossomori
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