la beffa annunciata della Legge Elettorale sarda che discrimina la società sarda
E’ sconcertante che la Legge Elettorale sarda sia stata impugnata dal Governo italiano solo sul terzo comma dell’art. 22, che vieta la ricandidatura immediata del presidente della RAS dimissionario prima della fine della legislatura e non sulla violazione dell’Art. 3 e 51 della Costituzione italiana che contempla “l’uguaglianza di tutti i cittadini” e la “piena accessibilità di ogni cittadino alle cariche elettive”.
Denunciamo il sovvertimento delle regole democratiche da parte del Governo italiano e auspichiamo che in Sardegna prevalga il buonsenso e che il Consiglio della Regione Autonoma vari urgentemente una nuova Legge Elettorale sarda equa e che non discrimini ed escluda paradossalmente i sardi.
Su questa ennesima vergogna, non abbasseremo la guardia né dentro né fuori le istituzioni democratiche.
Claudia Zuncheddu
SardignaLibera
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